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Cronaca Nizza Millefonti / Corso Bramante, 88

Rivoluzione: l'Alzheimer diagnosticato attraverso occhiali e smartphone

Alle Molinette-Città della Salute

Diagnosticare l’Alzheimer attraverso particolari occhiali o tramite uno smartphone. Utopia? No, realtà. 

Questo grazie al progetto internazionale “My-AHA”, che verrà sperimentato dall'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

In Italia la malattia di Alzheimer - o più in generale la demenza - conta 1,3 milioni di persone affette ed il Piemonte è tra le prime 5 regioni italiane con il maggior numero di over 65 (il 24,5% della popolazione). 

Di questo e molto altro si parlerà giovedì 18 gennaio 2018, nell’Aula Magna dell'ospedale Molinette (corso Bramante 88) in un Convegno intitolato “Il malato di Alzheimer: la sua presa in carico dal laboratorio al territorio”, organizzato dalla dottoressa Maria Claudia Vigliani, neurologa del Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino, coordinato dal professor Alessandro Vercelli.

Nell’ambito del progetto verranno reclutati 600 pazienti nel mondo, dei quali 80 alle Molinette di Torino, dal professor Innocenzo Rainero. A partire dalle prossime settimane nei soggetti reclutati si valuterà il rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo, psicologico, fisico e sociale. 

Ad esempio, indosseranno speciali occhiali in grado di registrare i movimenti del corpo e del capo, valutando, grazie ad un giroscopio ed un accelerometro, il grado di equilibrio del soggetto nello spazio. Altri sensori sulle stanghette registreranno anche i movimenti oculari, che si modificano con l’età e con la patologia. 

Gli smartphone di uso quotidiano saranno muniti di giochi di memoria, messi a punto specificamente per questo studio. Giochi che il paziente sarà in grado di autosomministrarsi per testare lo stato della memoria, dell’orientamento e la capacità di risolvere problemi più o meno complessi. Lo smartphone raccoglierà i dati di tutta la strumentazione e li invierà ad un sistema in grado di riconoscere eventuali peggioramenti nel tempo. 

Di tutti i soggetti, metà saranno solo monitorati nel tempo, l’altra metà invece beneficerà di un intervento di stimolazione motoria, psicologica, cognitiva e sociale, grazie all’uso degli stessi apparecchi.

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