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Da Torino parte un’intera settimana dedicata al vermouth

La organizza il Consorzio torinese che dal 2019 promuove la cultura del vermouth di Torino fuori dal capoluogo piemontese

Parte da Torino e si estende a tutta Italia, con una chiamata aperta a bar e bartender, la Settimana del Vermouth di Torino. Nelle date fra il 25 giugno e il 2 luglio, i professionisti del settore sono infatti chiamati a mettere la propria creatività nella realizzazione di cocktail a base di Vermouth di Torino e a tenerli in carta per almeno una settimana. Giunta alla seconda edizione, questa “Vermouth di Torino Week” è aperta a tutti: da nord a sud dell’Italia, chiunque sia interessato a partecipare può iscriversi sul sito dell’iniziativa compilando un piccolo form, ideare un drink, volendo anche scattare una foto che sarà condivisa sui canali social ufficiali.

Il Vermouth e l’arte di bere a Torino

Vermouth di Torino bianco

Ma cos’è il Vermouth di Torino per chi non lo conosce e chi è che ha pensato di dedicargli un’intera settimana di cocktail? Tutto nasce con “l’invenzione” del vermouth (parola conosciuta con diverse grafie, a seconda del paese d’origine) nel 1786. A quanto pare però l’arte dei liquoristi torinesi era nota da almeno 300 anni prima. “Wermut” è il nome tedesco che indica l’artemisia maggiore (o assenzio maggiore, da cui il distillato), la pianta che costituisce la base aromatica prevalente del vermouth. Che non è altro che un vino aromatizzato, ma forse il più famoso in Italia.

Che cos’è il Vermouth di Torino e il Consorzio

La preparazione nel nostro paese è normata da una serie di regole che ne indicano la percentuale di alcol e zuccheri, nonché la tipologia di vino di partenza e di erbe aromatizzanti. Si parla del 1786 perché è l’anno in cui il liquorista torinese Antonio Benedetto Carpano ne standardizzò la ricetta, ricetta che però era già circolante da tempo. Un secondo riconoscimento arriva nel 2017, quando il Vermouth di Torino diventa un’indicazione geografica registrata, mentre nel 2019, dopo anni e anni di lavori, nasce un vero e proprio Consorzio dedicato, lo stesso che ora promuove la settimana del Vermouth in tutta Italia.

Vermouth di Torino

Questa bevanda è già molto presente nella miscelazione italiana, in formati diversi classificati in base al colore: bianco, ambrato, rosato e rosso. Infine c’è anche il Vermouth di Torino Superiore con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzato con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe diverse dall’assenzio coltivate o raccolte in Piemonte. Un prodotto più torinese che torinese non si può. Usato molto anche per l’aperitivo, in questo caso il Vermouth di Torino in tutte le sue forme verrà coinvolto in un gioco di creatività: non il solito Negroni o Americano, ma una nuova frontiera della mixology.

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