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Tasse sulla casa: prescrizione, sanzioni e controlli del Comune. Le cose da sapere

Cosa rischia chi non paga le tasse sulla casa

Sugli immobili degli italiani, a prescindere dalla loro destinazione d’uso, gravano diverse imposte. Districarsi non è facile, data la varietà di questi tributi: abitazioni private, negozi, uffici, terreni, prima o seconda casa, abitazioni popolari, case di lusso. 

Una volta acquistata una casa, è bene sapere quali imposte vanno pagate ai Comuni, con relative scadenze ed sanzioni in caso di mancato pagamento. Si tratta della famigerata triade composta da Imu, Tasi e Tasi, che fanno parte della Iuc (Imposta Comunale Unica). Vediamole nel dettaglio. 

L'Imu (Imposta Municipale Unica) è tassa di natura patrimoniale, il cui presupposto di applicazione è il possesso dell’immobile. Esiste dal 2012, quando ha sostituito la vecchia imposta comunale sugli immobili (Ici). La Tari è la Tassa sui servizi indivisibili. Anche questa è incassata dai Comuni ed è destinata al finanziamento dei servizi rivolti alla collettività: illuminazione pubblica, manto stradale, etc etc. La Tari è la nuova Tassa sui Rifiuti, introdotta dalla legge di stabilità del 2014, ed è destinata a finanziarie i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

L’Imu e la Tasi si versano in due rate: un acconto entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre. Si può pagare tramite modello F24 o bollettino postale. Per la Tasi la scadenza per il pagamento varia a seconda del Comune, ma vale quella del 16 giugno per il pagamento in un’unica soluzione. 

Le sanzioni per chi non paga le tasse sulla casa

Sono previste sanzioni nel caso che Imu e Tasi non vengano pagate entro i termini previsti. L’importo varia a seconda di quanto tempo si impiega a a sanare la quesitone con il Fisco. Grazie al ravvedimento operoso, il contribuente può versare quanto dovuto entro un anno, con un importo maggiorato con gli interessi e le sanzioni dovute, che dipenderanno dal ritardo con cui verranno versati gli importi. Per un ritardo fino a 14 giorni si calcola una sanzione pari allo 0,2% al giorno fino a un massimo del 2,8% per 14 giorni di ritardo più gli interessi. Per chi tarda tra il 15esimo fino al 30esimo giorno, c’è una sanzione pari al 3% più gli interessi da calcolare. Nei ritardi dopo il 30esimo giorno e fino al 90esimo è prevista una sanzione fissa del 3,33% dell'importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.In caso di ritardi dal 31esimo giorno fino a un anno, infine, la sanzione è fissata al 3,75% più gli interessi, da calcolarsi al saggio legale annuo dello 0,5%.

Il "tesoretto" del Fisco è la casa: tra Imu e Tasi la proprietà è un incubo

I tempi di prescrizione

Imu, Tasi e Tari si prescrivono nel termine di cinque anni. Qualora dovesse arrivare una cartella di pagamento dopo i cinque anni, il proprietario non è tenuto a pagare nulla. Se per cinque anni di seguito non vi è alcuna intimazione di pagamento, la cartella cade in prescrizione e non bisogna pagare più nulla. 

Prima di ricevere una cartella di pagamento da parte dell’Agente della riscossione, il contribuente riceve un atto di accertamento o di contestazione, notificato dal Comune. Queso può venire impugnato per contestarne il merito oppure si può provvedere al pagamento immediato, per non subire eventuali pignoramenti quando arriverà la cartella esattoriale. La scadenza per i Comuni per effettuare questi controlli è fissata al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello nel quale è stata commessa la violazione. 

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