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Martedì, 23 Aprile 2024
Vendita e Affitto San Mauro Torinese / Via Torino, 275

Dalla riconversione dello storico Nastrificio Bonicatti, 10 appartamenti di pregio

Un progetto da 3 milioni di euro 

Un progetto unico a livello italiano. E’ appena partito il cantiere per la riconversione del Nastrificio Bonicatti a San Mauro Torinese, un intervento che porterà al recupero di un importante patrimonio industriale, in un’area di circa 4400 metri quadrati. Al posto dei capannoni, arriverà, in tempi record, una delle più grandi costruzioni italiane in legno e bioedilizia. 

Il progetto, firmato dagli architetti Luca Piazza, 36 anni, e Giulia Gobino, 32 anni, dello studio Landmark di Rivoli Torinese, prevede la riconversione della storica fabbrica di nastri, da quattro generazioni nelle mani della famiglia Bonicatti, con la costruzione di 10 appartamenti di pregio in bioedilizia. Costo circa 3 milioni di euro: basterà un anno per la realizzazione, un tempo record per una costruzione simile. Verrà costruito un basamento in cemento armato che ospita cantine e 11 box: sopra verranno realizzati gli appartamenti in bioedilizia. Si occupa dei lavori l'impresa FC General Contractor del gruppo Ferreri Costruzioni.

Il Nastrificio Bonicatti: una storia unica e suggestiva

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 Il Nastrificio Bonicatti vanta una lunga e suggestiva storia: venne fondato, in Piazza Carlina, da Giovanni Bonicatti, nel 1848, alla vigilia della Prima Guerra d’Indipendenza, per produrre e per fornire le ghette per l’Esercito Albertino. L’impresa fu trasferita in Borgo Vanchiglia nel 1860 dal signor Vincenzo Bonicatti, figlio di Giovanni, che aumentò la clientela differenziando la produzione con nastri, trine, cordoni, fiocchi e reticelle ferroviarie. 

Il figlio di Vincenzo, Pietro, che nel frattempo era subentrato nella gestione dell’azienda con due soci, nel 1923 decise di sciogliere la società e, rimasto unico responsabile, trasferì l’azienda a San Mauro Torinese.

Il progetto del Nastrificio 271: tecnologia costruttiva X-Lam e salubrità interna della casa

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Il cantiere prevede la demolizione completa e ricostruzione in sagoma, secondo la forma preesistente del 1800. Materiali di tipo naturale, fonti rinnovabili, uso massiccio del legno.

La nuova struttura residenziale adotterà tutte le migliorie e gli impianti d’ultima generazione per limitare, al massimo, manutenzione e consumi. Così, ad esempio, l’edificio, che raggiunge la massima prestazione energetica ottenibile, si autoraffredda e riscalda a costi bassissimi, grazie a un sistema che funziona attraverso sonde geotermiche che utilizzano lo scambio termico con la profondità del terreno.

La tecnologia costruttiva per realizzare la struttura portante del Nastrificio 271, questo il nome del nuovo edificio, è in X-LAM (Cross Laminated Timber).  L’incontro del legno X-LAM e del cemento armato permette d’ottimizzare i tempi di realizzazione, migliorando notevolmente la prestazione energetica dell’edificio e la salubrità interna della casa, raggiungendo l’obiettivo di creare un’abitazione a basso consumo.

L’edificio è completamente immerso nel verde, pur essendo vicino alla città e guarda la Basilica di Superga e la collina grande. Le grandi aperture vetrate sono state proprio create per dare l’idea di vivere nel verde.

Il volume totale residenziale è di 5.500 mc circa, mentre l'area parcheggio interno/esterno è di 500 mq. L'area verde è di 1300 mq.

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