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Venerdì, 19 Aprile 2024
Vendita e Affitto

Vendere la seconda casa: quali sono le tasse da pagare e su chi ricadono le spese

Tutto quello che bisogna sapere

Avere una seconda casa per molti è davvero una fortuna. Si ha un secondo luogo del cuore e questo rifugio, magari in montagna o al mare, riesce davvero a rappresentare quella fuga dalla città che ripaga appieno un investimento iniziale che in molti casi è stato davvero oneroso. A volte, però, le proprie esigenze nel tempo cambiano. Così bastano piccoli lavori di manutenzione, bollette e tasse a rovinare quell'immagine idilliaca.

Per questo molti decidono di garantirsi una rendita mettendo la casa in affitto o capiscono che è arrivato il momento di voltare davvero pagina e decidono di vendere. Riuscire a farlo in poco tempo, per avere indietro i propri soldi, non è così semplice. Qui di seguito trovate alcuni consigli.

Vendere la seconda casa: cosa bisogna fare

Prima di mettere in vendita una casa, bisogna sistemarla e renderla appetibile agli acquirenti. I lavori che non possono essere rimandati sono:

  • Sostituzione delle piastrelle del bagno;
  • Tinteggiatura delle pareti;
  • Sostituzione del pavimento (se rovinato);
  • Aggiustare tutte le cose rotte o vecchie,

Quando la casa è sistemata, è possibile rivolgersi a un’agenzia immobiliare o utilizzare i siti internet. In ogni caso è importante fare una serie di foto per attirare gli acquirenti. Durante le visite, è importante far trovare l’appartamento pulito e in ordine, perché altrimenti non viene risaltata la sua bellezza.

Vendere la seconda casa, quali tasse bisogna pagare

Quando si vende un immobile occorre pagare alcune tasse. Di solito devono essere versate solo se:

  • è stata ereditata perché si dovrà pagare l’imposta catastale o quella ipotecaria oltre alle spese accessorie come l’imposta di bollo e diritti di segreteria;
  • se genera una plusvalenza;
  • se non sono ancora trascorsi 5 anni da quando è stata ereditata o comprata, in questo caso ad essere tassata è la plusvalenza generata dalla vendita soggetta al pagamento dell’Irpef secondo un sistema a scaglioni.

Se sono già trascorsi 5 anni, non bisogna pagare nulla.

Vendere la seconda casa: su chi cade la spesa del notaio

Secondo l’art. 1475 c.c., le spese di compravendita, i costi per la stipula dell’atto pubblico e la sua successiva copiatura nei registri immobiliari gravano sul compratore, a meno di accordi diversi.

Le spese notarili relative all’acquisto di un’immobile comprendono:

  • Imposta catastale di 50€
  • Imposta di registro pari al 9% del valore catastale dell’abitazione
  • Imposta ipotecaria di 50€
  • Imposta sul valore aggiunto, che va dal 4% per la prima casa al 22% per l’acquisto di un immobile di lusso

Il compenso del notaio e il corrispettivo per la costituzione dell’atto pubblico ricadono sulle tasche dell’acquirente, ma la norma permette un accordo in cui si può aggiungere una clausola che stabilisce la suddivisione delle spese tra acquirente e venditore o delegare l’intera spesa al venditore.

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