Il fermo delle attività causato dal coronavirus ha fatto sentire i suoi effetti sulle compravendite immobiliari anche nel secondo trimestre del 2020. L’Analisi dell'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa evidenzia come i volumi transati si siano contratti del 27,2%, con un peggioramento rispetto al primo trimestre, un risultato prevedibile visto che ad aprile si era in pieno lockdown, a maggio si è ripartiti in sordina e solo a giugno il mercato ha iniziato a riprendersi con più vigore. La contrazione ha interessato anche le grandi città che hanno chiuso il trimestre con una riduzione del 26,3%, in linea con il dato nazionale. Tra le grandi spiccano Napoli (-35,8 %), seguita da Palermo (-34,2%),  Torino (-27,5%) e Milano -26,5%. Il calo minore c’è stato a Genova -19,9%.

Si registra un calo evidente in tutte le province piemontesi: Alessandria (-37%), Asti (-34,75), Biella (-21,9%), Cuneo (-28,8%), Novara (-11,6%), Verbania (-9,3%), Vercelli (-35,2%).

Compravendite residenziali, effetto lock-down: II trimestre in peggioramento, ma l'acquisto della casa resta bene un primario

L’acquisto dell’abitazione, però, resta sempre prioritario per gli italiani. I mutui più convenienti sono una spinta all’acquisto a cui fa da contraltare l’incertezza per la situazione economica del Paese e per l’andamento dell’occupazione.

L’analisi del compravenduto realizzato dall’ Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa evidenzia che, nel secondo trimestre del 2020, il 78% ha acquistato come prima casa, il 5,5% come casa vacanza ed il 16,5% per investimento. La componente di acquisto di prima casa è in aumento, mentre si è contratta quella destinata all’investimento, come effetto diretto della pandemia che ha messo in stand by gli investitori e ha dato una spinta all’acquisto della casa principale.

I dati sottolineano un ridimensionamento dei volumi di circa 100 mila compravendite rispetto alla chiusura del 2019, le previsioni sui prezzi potrebbero oscillare tra -3% e 0%.