Sabato 10 giugno 2017 il tour per conoscere un’inedita Torino osè a cavallo tra ‘800 e ‘900.

Liberamente ispirato al libro “Bordelli torinesi” dello scrittore e antropologo Massimo Centini, il tour offre uno spaccato completo della vita delle ‘pensionanti’, raccontando storie ironiche ma anche struggenti. Un viaggio nel tempo al chiaro di luna, tra palazzi eleganti ed ex-quartieri a luci rosse, fino ai luoghi della vita notturna contemporanea. Un itinerario culturale e turistico che racconta uno spaccato di storia e costume tra l’800 e il ‘900.

L’appuntamento è venerdì 28 aprile con partenza alle 20,30 da Piazza Vittorio Veneto n.2 (dove si conclude anche il tour).

A bordo del Turin Rouge© prende il via un viaggio guidato tra le strade di una città che non c’è più, per rivivere usi, costumi, gioie, miserie, contraddizioni (e qualche perversione) dei torinesi del secolo scorso. Un itinerario suggestivo e affascinante, sospeso tra analisi storica e ricostruzione teatrale, attraverso i luoghi legati alla prostituzione controllata dallo Stato, tra insospettabili ex case di tolleranza e i punti centrali della movida di ieri e di oggi, accompagnati lungo il tragitto dal racconto delle tante storie della Torino a luci rosse, a cavallo tra il 1850 e il 1958.

Innanzitutto lo scenario normativo, con i primi regolamenti dei duchi di Savoia finalizzati a circoscrivere la professione in aree ben precise, all’introduzione dei “bordelli di Stato” con la legge Rattazzi del 1850, passando per la prima legge sulla prostituzione dell’Italia unita, firmata da Crispi nel 1888, al massimo dell’apertura normativa durante il ventennio fascista, fino alla legge Merlin del 1958, che ha chiuso a doppia mandata le case di tolleranza. Poi la controversa e complessa figura delle tenutarie, la vita licenziosa e spesso miserevole delle prostitute e le abitudini dei clienti, nello scenario peculiare di una città dove i numerosi postriboli (ben 14 nel periodo compreso tra il 1943 e il 1956, per un totale di circa 172 professioniste) convivevano, in una strana commistione tra sacro e profano, con esercizi commerciali, istituzioni religiose, dimore nobiliari e abitazioni private.

Uno scenario che durante le tappe del Turin Rouge riprenderà vita con la compagnia teatrale Mal Dei Fiori Neoarcheoteatro, che darà voce, corpo e anima alle vere protagoniste, le cosiddette signorine, ispirandosi alla vita di donne realmente esistite. Grazie a un lungo lavoro di indagine e attraverso la letteratura di genere, i ricordi degli ex clienti, i casi di cronaca, le interviste rilasciate da ex prostitute e i film ispirati al mondo delle case chiuse, sarà messa in scena, ad esempio, Evelina, che alla fine dell’Ottocento lavorava come sartina in via Pietro Micca, prima di iniziare a fare la vita nelle case di livello medio-alto di c.so Raffaello. Tra ilarità e disperazione sarà raccontata anche la storia della napoletana Iris, prostituta decaduta che si ritrovò a lavorare nelle squallide case di via Conte Verde, e di Yvette, la sifilitica. E poi la tenutaria, Madame Gioia, che svolse la sua attività nel corso degli anni ’20 e ’30. Un personaggio di fantasia ispirato a due celebri madame-scrittrici realmente esistite, entrambe tenutarie del casino di via F.lli Calandra 15 nei primi anni del ‘900: Madame Adele, tra le più ricercate della città, e Giovanna Mùller che nei suoi diari ha raccontato l’epoca delle avventure italiane in terra d’Africa. Con una piccola licenza teatrale, poi, Turin Rouge vira nelle atmosfere noir per raccontare la storia di Rinin, uccisa dal marito lenone.

Il percorso dura circa due ore e termina con un brindisi accompagnato da…una sorpresa…! presso l’Hotel dei Pittori, splendido edificio del primo Novecento, che ci trasporterà nell’atmosfera della Belle Époque.

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