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A cura di Emanuela Galleano

Cowboy in Piazza d'Armi

Quando a Torino c'era la passione per il west...fake!

Nel mese di aprile del 1906, Piazza d’Armi divenne nella fantasia dei torinesi uno spicchio del vecchio West, un mondo a parte con indiani, cowboy, assalti alla diligenza e prodezze da rodeo, veri, non più mediati dalle penne degli scrittori e dalle prime timide esperienze cinematografiche.

Artefice William Frederick Cody, in arte Buffalo Bill, che nel corso della sua tournèe italiana fece sosta anche nel capoluogo subalpino. Dal 23 al 26 marzo 1906 sulla Piazza d' Armi della Crocetta, dove sarebbe sorto lo Stadium e poi l' attuale Politecnico, il grande Buffalo Bill – che ormai aveva i suoi anni – portava in giro per il mondo gli ultimi echi di un’epopea giunta ormai alla fine.

Quando Buffalo Bill giunse a Torino, non era più il Cody della prateria, era un uomo già anziano, appesantito, con la parrucca per coprire l’incipiente calvizie e con qualche difficoltà nel salire a cavallo senza aiuto. Per tirarsi su di morale beveva una bottiglia di whisky al giorno, ma gli effetti si vedevano. Dai giornali dell’epoca, apprendiamo che al centro dell’accampamento indiano allestito nel viale della Crocetta (attuale corso Peschiera), vi erano due enormi paioli nei quali erano preparati il caffè e il the per tutta la Compagnia. Ogni giorno, per sfamare i membri del “Buffalo Bill' s Wild West” furono necessari cinque quintali di carne, dieci di pane, quattro di patate, duemila uova e trecento litri di latte…

I torinesi furono ben felici di pagare il prezzo del biglietto, che variava tra due e cinque lire, per vedere uno spettacolo che il cinema avrebbe presto mandato in soffitta.
 

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