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A cura di Emanuela Galleano

Arlechin batocio orbo de recia e sordo de ocio

Storia di un protagonista del carnevale veneziano ma nato a Bergamo

Arlecchino è conosciuto soprattutto grazie alla commedia ‘Il servitore di due padroni’ di Carlo Goldoni, padre della drammaturgia italiana.

Carlo Goldoni ha fissato, con la sua opera, la maschera che è giunta intatta fino ad oggi quale patrimonio del folklore veneziano. Come dimenticare la celebre battuta di apertura ’son Arlechin batocio, orbo de recia e sordo de ocio’? Però non tutti sanno che….Arlecchino è invece originario di un quartiere popolare di Bergamo e che rappresenta l’archetipo dello ‘Zanni’ il contadino scaltro, che giunge dalla campagna per cercare lavoro in città come domestico.
Tale equivoco sulla provenienza di Arlecchino origina dal fatto che, fino al 1799, il territorio di Bergamo era compreso nei possedimenti della Repubblica di Venezia. Il ricco teatro veneziano non si lasciò quindi sfuggire l’occasione di acquisire una maschera così allettante! Il nostro protagonista infatti ben presto travalica il confine della commedia dell’arte e diviene protagonista del carnevale e di tanti racconti popolari.
A prescindere dal suo luogo di nascita e della debita distinzione tra maschera di carnevale e maschera teatrale, il nostro eroe è comunque sempre uguale a sé stesso. La prima caratteristica distintiva è la sua professione: è infatti un servitore che a volte aiuta il suo padrone, mentre altre volte cerca di imbrogliarlo! Nonostante abiti in città, al seguito del suo padrone appunto, non dimentica la propria origine rurale: porta infatti sempre appresso il batocio, bastone che serve sia a girare la polenta che a condurre le mandrie al pascolo. Il batocio è utilissimo per suonarle forte quando Arlecchino è coinvolto in qualche baruffa (cosa che succede spesso).

Il costume di Arlecchino a losanghe colorate è invece un’innovazione moderna, sostituisce le toppe che originariamente componevano il suo abbigliamento. Il nostro eroe infatti è molto povero…però assai ingegnoso e abile nel procurarsi qualche buon boccone, visto che è sempre affamato. Inchini, salti, capriole non c’è acrobazia che Arlecchino non sia capace di fare per ottenere la simpatia del pubblico! Nonostante gli capiti spesso di inciampare e cadere, rimane comunque irresistibile, anche grazie alla sua vocetta stridula e al suo modo di parlare…anzi di canticchiare. Arlecchino infatti non parla ma canta sempre!

Un gran simpaticone dunque, ma non per questo privo di nemici. La spina nel fianco di Arlecchino è infatti Brighella, un tipo attaccabrighe e imbroglione. Brighella però è particolarmente odioso per il suo modo di fare ossequioso e servile con i potenti ma prepotente con i poveri, al contrario di Arlecchino che non risparmia nessuno con i suoi lazzi!

Nonostante le preoccupazioni causate da Brighella, il nostro protagonista è molto fortunato in amore. Ha una fidanzata adorabile, Colombina, una maschera veneziana purosangue. Anche lei domestica ma più istruita del suo compagno. La ragazza infatti è capace a leggere un pochino e si rivela fondamentale quando Arlecchino deve intercettare qualche messaggio per servire il suo padrone…o i suoi padroni, la fedeltà infatti è solo per Colombina!
 

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