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Giovedì, 25 Aprile 2024
Profili di viaggio

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A cura di Emanuela Galleano

Wailing

Il TFF ci regala suggestioni inquietanti

Un anziano forestiero compare nelle vicinanze di un villaggio coreano di montagna.

Nessuno sa da dove venga. Si sa solo che è giapponese. In breve tempo però iniziano a verificarsi morti misteriose sulle quali indaga il poliziotto Jong-gu. Gli omicidi sembrano essere legati a ritualità demoniache. L’indagine del tutore dell’ordine si fa più pressante e carica di oscuri presagi quando è sua figlia ad essere posseduta. La potenza evocativa di Wailing non passa inosservata. In due ore e mezza di durata il regista riesce a mettere in scena un thriller poliziesco con un'atmosfera horror e tanti elementi estrapolati dal cinema di genere. Lo straniero, il concetto di diversità, l'epidemia, gli zombie, le maledizioni, il folklore popolare, l'indagine, la possessione, i rituali, gli spiriti e infine i demoni. Da subito emerge una messa in scena sublime con una fotografia capace di illuminare ogni singolo dettaglio della scena (particolare che avendo a che fare col mistery risulta molto importante). Un film che piano piano diventa sempre più complesso con trame e personaggi che sembrano il contrario di quello che finora ci è sembrato di capire. Poi non contento di tutto ciò, il regista si concede anche il lusso di scherzare in alcuni momenti riuscendo in alcune scene peraltro grottesche a fare pure ridere (il tipo colpito dal fulmine ad esempio...) come esempio di una struttura slapstick in salsa coreana non sempre funzionale ma che qui trova un suo gioco forza interessante.

E'proprio vero che negli ultimi anni per quanto concerne i gialli, i coreani e gli orientali in generale hanno saputo rilanciarsi nel migliore dei modi con alcune strutture e trame narrative davvero originali e in grado di appassionare il pubblico con continui colpi di scena e intrecci complessi e quasi sempre lasciati all'oscuro per fare in modo che lo spettatore faccia quello sforzo in più che spesso e volentieri il cinema dovrebbe richiedere.

Na Hong-jin rimane uno di quelli da tenere sott'occhio, soprattutto contando che questo suo terzo film è il migliore e il più complesso senza contare che i due film precedenti di certo non scherzavano.

Titolo: Wailing

Regia: Na Hong-jin

Anno: 2016

Paese: Corea del sud

Festival: TFF 34°

Sezione: After Hours

Giudizio: 4/5

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