"Qualche mese di servizio militare farebbe un gran bene ai nostri giovani, perché i valori non sono quelli del social ma della patria". Così Alberto Cirio, domenica a Cuneo, per il 69esimo Raduno Nazionale dei Bersaglieri. "Mi rivolgo al governo, pensiamoci davvero". Il pensiero del presidente della Regione Piemonte espresso su Facebook ha ottenuto reazioni contrastanti. Nulla di nuovo sotto il sole. 

Qui non mi schiererò pro o contro il servizio militare, ma questa dichiarazione ha portato ad un’unica riflessione: "Ci vorrebbe un po’ di tutto". Ci vorrebbe un anno di vita vissuta diversamente, un interrail della vita. 

Magari un mese in un convento/monastero, un altro mese tra servizio civile o naia (a scelta), un interrail vero e proprio, un mese da coltivatore o allevatore, un mese in un’azienda, un mese su un faro o su un’isola (da soli), un mese da boy scout o impegnati in un corso di sopravvivenza (a scelta), un mese in mezzo ai bambini, uno tra gli anziani, uno tra i poveri e uno tra i ricchi.

Sia chiaro che ho scritto le prime esperienze che mi sono venute in mente, ma che servirebbero a capire come si vive, su quali forze dobbiamo fare leva, quali sono le cose per noi importanti, a cosa e a chi dare priorità per capire chi siamo e dove vogliamo andare. Un anno passato a guardare e vivere le diverse sfaccettature della realtà per poter dare una scala ai nostri valori.

Una doccia fredda, calda e tiepida sul mondo per capire quali sono le nostre inclinazioni, cosa ci fa stare bene e dove stiamo bene. Quali sorrisi ci piace guardare, quali realtà non dovrebbero esistere e quale mondo vogliamo. 

Togliersi dalla realtà di casa per capire in quale modello vogliamo rispecchiarci e chi vogliamo essere. Un’esperienza questa, sì, consigliata ai 18enni, ma che non guasterebbe mai. Nemmeno per chi ha superato gli anta.