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Salute

Coronavirus, cosa succede quando arriva una notifica da Immuni?

Come funziona

In un momento cruciale nella lotta alla pandemia la app Immuni è tornata al centro della scena. Il Governo, infatti, sta spingendo sulla diffusione di Immuni, che è ritenuto uno degli strumenti per affrontare l'aumento dei contagi: per il premier Conte "partecipare a questo programma è un obbligo morale".

L'applicazione per il tracciamento dei casi di Coronavirus da metà ottobre dialogherà con le sue 'gemelle' europee. I dati restano anonimi, nel rispetto della privacy e la geolocalizzazione è disattivata.

Al momento utilizza Immuni soltanto il 18% della popolazione italiana (tra i possessori di uno smartphone) in un'età compresa tra i 14 e i 75 anni per un totale di 6,7 milioni di persone.

I download dell'App stanno aumentando nell'ultima settimana anche grazie ad un'importante azione di sensibilizzazione. L'obbiettivo è quello di raggiungere il 60% per fare in modo che il sistema sia efficace nel contenere la pandemia.

Immuni, cosa bisogna fare quando si riceve la notifica

Immuni invia una notifica sul cellulare di chi è entrato in contatto di recente con una persona poi risultata positiva al virus. Ma cosa succede, quando quella notifica arriva? Le indicazioni chiedono che, al suo ricevimento, la persona contatti l'Asl o il medico di base: in mancanza di sintomi, e fatte salve le prescrizioni del curante, dovrà restare in casa in isolamento fiduciario per 10 giorni dall'arrivo della notifica.

Durante questo periodo di isolamento fiduciario non sarà possibile uscire di casa, né entrare in contatto con nessuno. Non c'è quindi un accesso diretto al tampone per chi ha scaricato l'app Immuni. In quanto anonima, l'applicazione non invia alcuna segnalazione alle autorità: è l'utente a dover segnalare l'avvenuta notifica, ed è l'Asl a fornire alla persona indicazioni su come procedere.

Immuni, l’unico sistema per sapere se si è entrati in contatto con una persona positiva

Immuni è l'unico sistema che si ha per sapere se si è entrati in contatto con una persona positiva, anche sconosciuta. Ad ogni cellulare, infatti, Immuni assegna un codice. Quando due cellulari con l'App attiva si incontrano, si scambiano i codici: se la persona che possiede uno dei due codici segnala la sua positività all'App, questa invia una notifica alla persona proprietaria dell'altro codice. Non tiene dunque traccia degli spostamenti, Immuni: semplicemente, usando il sistema Bluetooth, registra la presenza degli smartphone che abbiamo intorno inviando e ricevendo codici casuali.

Immuni non consuma neppure batteria, come ha spiegato il professore del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino Claudio Ettore Casetti al Corriere della Sera: "Questa tecnologia è pensata per essere a basso consumo. Lo standard più recente, il Bluetooth Low Energy, è ancora più parco nei consumi e ogni produttore deve attenersi a specifici vincoli di consumo energetico, 10 milliWatt".

Immuni è compatibile solo con smartphone (Apple o Android) successivi al 2015. Nel caso dell’iPhone, il telefono deve avere installato il sistema operativo iOS 13.5 o superiore; per l'Android, si parte dalla versione 6.0 ed è necessario che il telefono il Bluetooth Low Energy e Google Play Services in versione 20.18.13 o superiore.“

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