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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Giugno, prime esposizioni al sole in vista: cosa fare per proteggere la pelle dei bambini

I consigli dell'esperto

Maggio è agli sgoccioli e giugno bussa alle porte. Speriamo possa portarci un po' di sole e quel benessere che è così necessario dopo questo periodo così difficile. Ci auguriamo davvero che esca il sole, dopo un inverno trascorso in casa, tra pandemia e tempo inclemente. Servono tutti i benefici dell'aria aperta, soprattutto per i più piccoli. Una giusta prevenzione fin da piccoli  è fondamentale per godere dei vantaggi del sole senza incorrere nei rischi di scottature e eritemi.  Qui troverete i consigli del prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO (Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia) che ci spiegherà come proteggere la pelle dei bambini dal sole e cosa fare in caso di scottature.

La memoria della pelle 

“La pelle ha una sua memoria – afferma il Prof. Leonardo Celleno – e le scottature prese durante infanzia e adolescenza si ripercuotono sulla pelle anche a distanza di anni. Intervenire per tempo con azioni preventive è fondamentale: a parte i rischi connessi al calore, l'azione del sole rappresenta un pericolo per scottature ed eritemi, che possono danneggiare in modo permanente la pelle e causare alterazioni precancerose, insorgenza prematura di rughe e altri segni di invecchiamento cutaneo”.

Cosa fare in caso di scottature

“Quando il bambino si scotta, bisogna evitare prima di tutto di esporlo nuovamente al sole nei giorni successivi. Per trattare la scottatura, applicare più volte durante il giorno creme lenitive doposole adatte alla sua pelle. Se la scottatura è importante, può essere utile l’applicazione di una crema antinfiammatoria (cortisone) e antibiotica. Qualora la scottatura sia accompagnata da febbre è sempre meglio consultare un medico” conclude il presidente AIDECO.

Niente sole prima dei due anni 

Nella primissima infanzia bisogna evitare l’esposizione alla luce solare diretta. “La pelle dei bambini è ancora immatura e meno protetta. Di conseguenza il sole può danneggiare le loro delicate strutture cutanee ancora più facilmente che negli adulti e le cellule possono subire dei danni che si accumuleranno nel tempo per poi diventare più evidenti. Il numero di nei, poi, aumenterà se si prende troppo sole nell’infanzia” spiega il Prof. Celleno. 

Prima dei 2 anni è quindi meglio evitare di esporre i bambini alla luce diretta del sole e proteggerli con indumenti adatti. Dopo i 2 anni, invece, è possibile esporli al sole in maniera graduale, nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, e applicando sempre una crema con un alto fattore di protezione solare. Inoltre, è molto importante riapplicare il prodotto più volte durante l’esposizione, almeno ogni due ore, e sarebbe opportuno far indossare ai bambini un cappellino ed una t-shirt. “La delicata pelle dei bambini non va protetta dal sole utilizzando i solari per adulti. Bisogna scegliere prodotti più adatti a loro, prediligendo un elevato fattore di protezione solare. Il prodotto, poi, deve essere facile da applicare per non irritare la pelle facendo infastidire i bambini” raccomanda il dermatologo.

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