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SALUTE

L'ansia per la guerra e la pandemia: i consigli degli psicoterapeuti su come ridurla

Gli hobby familiari, l'attività fisica e l'alimentazione corretta possono rivelarsi un valido aiuto

Ansia, paura, stanchezza emotiva e senso di impotenza avvertite. Gli eventi traumatici collettivi,  la guerra, la pandemia e il clima di generale incertezza dovuta alla recente inflazione e al caro bollette stanno avento un alto costo emotivo che si riversa sui nuclei familiari, tanto da portare intere famiglie a cercare, sempre più spesso, un supporto psicologico. 

Il dato viene dall’Osservatorio Serenis, la piattaforma che affianca le persone nella ricerca di un giusto e soddisfacente percorso psicologico individuando lo psicoterapeuta più adeguato a loro, che ha condotto una ricerca su 100 psicoterapeuti appartenenti al network dell’azienda distribuiti in tutta Italia.

La richiesta di aiuto ai terapeuti 

"Il contesto di crisi e incertezza innescato dalla pandemia - spiega Silvia Wang, founder di Serenis - che si sta adesso di fatto 'prolungando' a causa della guerra, ha dato una dimensione molto più 'familiare' ai disagi: praticamente tutti i terapeuti intervistati riportano una correlazione tra i disagi causati a livello individuale da guerra e pandemia e il contesto familiare.

Ma sono in aumento anche i casi che possiamo ascrivere all’ambito familiare, prima ancora che a quello individuale: sono diversi i genitori che ci chiedono aiuto per orientarsi nella gestione delle paure dei figli, mentre in tanti altri casi, il senso di impotenza e lo stress creano problemi a livello relazionale all’interno dell’ambito domestico; e ci sono anche i casi in cui veniamo contattati per indicazioni su come affiancare il partner (o il figlio) in disagi del sonno o dell’alimentazione provocati dalla crisi", conclude.

I consigli dello psicoterapeuta

“L’ansia generalizzata avvertita da tante persone a causa del protrarsi della situazione di crisi - tanto a livello individuale che a livello familiare - è principalmente da ricondurre al Disturbo dell’Adattamento: si tratta, in sostanza, di un disadattamento problematico a una serie di eventi stressanti continuativi o cronici che, di fatto, pongono la persona di fronte a esperienze avvertite come imprevedibili o minacciose.

Proprio come una pandemia o una guerra - spiega il dott. Raffaele Avico, Psicoterapeuta di Serenis - Oltre alla psicoterapia, questo disturbo può essere trattato, anche e soprattutto a livello familiare, con un approccio orientato allo “stile di vita”: è fondamentale infatti produrre attivamente all’interno del nucleo una sensazione di sicurezza personale, evitando l’isolamento e favorendo le interazioni anche attraverso la pratica di hobby familiari, come fare un disegno, guardare un film, cucinare o divertirsi in generale.

Anche l’attività fisica e una corretta alimentazione aiutano, così come stabilire delle routine giornaliere condivise. Questo vale ancora di più per i più piccoli: la guerra e la pandemia vanno spiegate, sì, ma evitando la sovraesposizione a informazioni o immagini. E, per i bambini ancora più che per gli adulti, è fondamentale creare un clima di protezione anche attraverso giochi o storie costruiti intorno a valori positivi, o coinvolgendoli attivamente in attività di solidarietà”.

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