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Alimentazione

Il peperoncino, quando e come fa bene o fa male al nostro organismo

Le sue proprietà in cucina e non solo 

Il peperoncino. Per la folta schiera dei suoi estimatori, si tratta di un ingrediente ottimo che arricchisce ogni piatto, esaltandone i sapori. Ma non solo è solo una questione di gusto e di cucina: il peperoncino, infatti, è’ anche una medicina naturale dai molteplici effetti benefici per il nostro benessere.  E’ un ingrediente che può risultare più o meno piccante in base al tipo, al clima e al suolo in cui è cresciuta la pianta per cui bisogna valutare con attenzione la quantità da utilizzare. 

I benefici del peperoncino

Gli effetti positivi del peperoncino sull’organismo sono veramente numerosi. Ecco i principali:

  • Facilita la digestione favorendo la  secrezione di succhi gastrici (effetti mucocinetici)
  • E' un vasodilatatore e migliora la circolazione
  • E' anche un ottimo cardioprotettivo ed è in grado di ridurre la quantità di colesterolo cattivo presente nell'organismo
  • Ha proprietà antinfiammatorie, particolarmente efficaci contro tosse o raucedine, e antidolorifiche, non solo per ingestione, ma anche se applicato sulla zona dolorante in impacco con alcol  nei casi di patologie come psoriasi, neuropatia o artrite
  •  Ha virtù antibatteriche, anti-diabetiche e anti-cancerogene.
  • Il peperoncino fresco è particolarmente ricco di vitamina A e C e  di antiossidanti come i flavonoidi, la luteina e il beta-carotene, in grado di contrastare i radicali liberi.
  • Il peperoncino aumenta la sensibilità delle terminazioni nervose e stimola il rilascio di endorfine, come avviene nel rapporto sessuale. E' ritenuto quindi un afrodisiaco naturale, in grado di contrastare la disfunzione erettile.

Quando il peperoncino può fare male

Le tante proprietà benefiche fanno intuire la forza di questa sostanza che deve quindi essere utilizzata con criterio.

Il grado di piccantezza del peperoncino è dovuto alla capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo, situati anche sulla lingua, provocando la sensazione di bruciore. La quantità di questa sostanza nel peperoncino varia e viene misurata con la scala di Scoville.
 
Il peperoncino è un irritante. A contatto con le mucose causa infatti bruciore e irritazione. Per questo è buona regola maneggiarlo con i guanti in lattice e non toccare occhi o labbra dopo aver, ad esempio, tagliato e spezzettato i peperoncini. Oltre al forte bruciore può provocare vere e proprie paralisi, per quanto relativamente di breve durata, delle parti con cui è entrato in contatto.

Il piccante, in quantità eccessive, può causare irritazione anche alle vie urinarie e all’intestino, per questo è decisamente da evitare in caso di reflusso gastroesofageo, gastrite e ulcera. Il peperoncino è inoltre sconsigliato alle donne in gravidanza o allattamento e ai bambini sotto i 12 anni.

Nei paesi in cui si fa ampio uso di questa spezia come India e America Latina, la comunità scientifica ha riscontrato rischi ben più gravi, correlando l’abuso di peperoncino alla possibilità di sviluppare cancro alla prostata, al fegato o all’intestino. Gli urologi, in particolare, sono preoccupati dell'elevata diffusione tra gli uomini di una certa età del peperoncino come stimolante sessuale naturale: se consumato in eccesso, infatti, stimola la prostata ma rischia anche di irritarla, con conseguente prostatite, aumentando il rischio dell’insorgenza di tumori.

Il peperoncino: consigli per l'uso

Come in ogni cosa, anche per il peperoncino sono da evitare gli eccessi. Ecco qualche pratico consiglio per non trasformare i benefici che apporta in rischi per la salute:

  • consumarlo non più di due volte alla settimana
  • non mangiarlo a stomaco vuoto
  • adoperarlo in modiche quantità, all’interno di pasti che comprendano anche frutta, verdura  e latticini leggeri che proteggono le mucose.
     

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