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Torino, villetta confiscata alla mafia viene destinata ai malati terminali

Assegnata all'ASL Città di Torino

"Da bene di proprietà di chi vendeva morte, a luogo di accompagnamento dolce per chi vive una fase terminale della proprio vita". È Claudio Palomba, il Prefetto di Torino, a offrire con una sintesi perfetta la cifra di quanto sia stata importante la restituzione alla collettività della villetta di via Chambery a Torino.

Un atto estremamente concreto, ma dall'altissimo valore simbolico. "La data d'inaugurazione era importante. L'8 giugno si chiudeva l'operazione Minotauro con disposizioni nei confronti di alcuni pregiudicati, compreso il titolare di questa villetta. Oggi 9 giugno chiudiamo una parentesi importante. È un valore aggiunto rispetto anche ad altre confische di beni: dalla vendita di morte all'accompagnamento dolce per chi sta vivendo una fase difficilissima della propria vita". 

Sì, perché la villetta di via Chambery confiscata alla mafia diventerà la nuova Centrale di Coordinamento delle Cure Palliative dell'ASL Città di Torino. Qui troveranno spazio tutti quei progetti che cercano di rispondere al grido di sofferenza dei malati terminali e delle loro famiglie. 

"Credo che iniziative come questa rappresentino la strada giusta per sensibilizzare i cittadini e far vedere che lo Stato c'è", spiega Carlotta Tevere, presidente della Commissione Legalità del Comune di Torino, "È difficile perché la gente è scoraggiata, ma dobbiamo farlo vedere. Abbiamo il dovere di farlo. Questo crea fiducia, sicurezza e speranza che le cose possano cambiare". 

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