La villetta della mafia diventa una struttura Asl per le cure palliative
Verrà inaugurata a ottobre
L’edificio confiscato alla mafia quasi al confine con Collegno sta per diventare sede del servizio Cure palliative dell’ASL Torino. Il prestigioso immobile di via Chambery - concepito come una villetta di lusso su due piani più seminterrato con giardino retrostante - è stato sottratto alla criminalità organizzata e oggi è un bene pubblico grazie alla collaborazione fra Città e ASL. Diventerà, probabilmente a partire da ottobre, la nuova centrale di coordinamento della struttura medico-infermieristica che gestisce le cure palliative, nell’ambito di quella che viene definita ADI, Assistenza domiciliare integrata.
Un bene a disposizione della comunità
Terapie importanti per la qualità di vita dei malati oncologici (il 78% dei soggetti presi in carico) ma anche per quella di molte persone affette da malattie neuro-degenerative, cardiopatie gravi e altre patologie, che in quel tipo di cura trovano almeno sollievo nello loro sofferenze fisiche. Sarà anche il nuovo centro operativo per il team medico-infermieristico che gestisce le cure palliative precedentemente collocato nella RSA di via Spalato e anche il riferimento per la consegna di farmaci e kit sanitari, con spazi per l’accoglienza, uffici, spogliatoi e sala riunioni.
Mobilia e attrezzature sono in arrivo, così come la segnaletica per agevolarne la raggiungibilità. In una seconda fase, si procederà all’installazione di un ascensore per migliorarne l’accessibilità e alla realizzazione di una bussola all’ingresso per meglio accogliere l’utenza.