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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Torino, lavori in via Po: ecco le condizioni del Comune per rimettere le 'lose' al loro posto

Lo ha spiegato l'assessora Chiara Foglietta rispondendo alle domande di alcuni consiglieri comunali in Sala Rossa

Il Comune di Torino apre alla possibilità che in via Po al termine dei lavori vengano riposizionate le tradizionali lastre in pietra, ma sulla decisione finale incideranno i tempi di realizzazione dei lavori ai quali sono anche legate le risorse del ministero. A spiegarlo in Sala Rossa è stata Chiara Foglietta, assessora comunale alla mobilità, che ha risposto alle richieste di Tea Castiglione (M5S), Paola Ambrogio (FdI) e Angelo Catanzaro (PD). 

Il tema è quello della riqualificazione di via Po che, ha spiegato l'assessora, si è resa urgente e necessaria. I cantieri avviati da Smat, Ireti e GTT dureranno 19 mesi e dovrebbero terminare entro il 2024. A far storcere il naso a residenti, commercianti e ambientalisti è stata la scelta di sostituire le tradizionali lastre di pietra con una striscia centrale di asfalto. La decisione sarebbe stata presa perché è risultata essere la più economica e la più veloce. 

L'assessora Chiara Foglietta ha spiegato che sul tavolo dell'amministrazione c'erano tre opzioni: 

  • il ripristino della pavimentazione in conglomerato bituminoso nella parte centrale della via in corrispondenza della sede dei binari che avrebbe un costo di 4.9 milioni di euro e il completamento previsto nel settembre del 2024;  
  • il rispristino della pavimentazione in conglomerato bituminoso solamente in corrispondenza delle ruote dei veicoli su gomma e all'interno della sede dei binari pavimentazione in pietra, per un costo maggiore di 750 mila euro e un completamento dei lavori nel gennaio 2025;
  • il ripristino della pavimentazione in pietra in tutta la sezione stradale - scelta voluta da chi protesta - con un costo maggiore di 1.665.000 euro e un completamento previsto nel febbraio 2025. 

Il nodo dei tempi di realizzazione dell'opera sarebbe fondamentale perché il decreto ministeriale che assegna i fondi richiede la rendicontazione entro la fine del 2024 e inoltre andrebbero reperite le risorse aggiuntive necessarie per realizzare i lavori nei casi in cui il costo è maggiorato. 

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