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Turismo a Torino e nelle Valli Olimpiche, nel 2021 calo di presenze del 45% e ora si teme per Capodanno

Federalberghi: "In montagna non c'è il tutto esaurito"

Nel 2021 il covid ha influito negativamente in molti settori: anche e soprattutto in quello turistico. Lo conferma Federalberghi Torino che sottolinea come questi ultimi mesi, sebbene le prenotazioni in vista delle festività abbiano risollevato i numeri, non siano bastati a salvare l'anno. Aumentano tra l'altro, nelle ultime ore, le cancellazioni delle prenotazioni nelle strutture recettive, a causa del peggioramento della situaizone sanitaria. 

Si teme per Capodanno

E ora il timore è per Capodanno: con l'impennata dei contagi e il peggioramento della situazione sanitaria, si temono nuove misure e restrizioni che potrebbero determinare cancellazioni di prenotazioni. A Torino, ferma restando la tradizionale flessione attorno a Natale, le previsioni per San Silvestro sono incoraggianti sebbene la tendenza continui ad essere quella di prenotare sotto data. 

Anche in montagna, sebbene la partenza della stagione sciistica nelle Valli Olimpiche sia incoraggiante soprattutto con buoni risultati nei fine settimana e le previsioni per Capodanno siano buone, si è molto lontano dal quadro del "tutto esaurito", con una netta prevalenza di turisti italiani. Sul turismo straniero, che generalmente esplode a gennaio e febbraio con le settimane bianche, pesa ancora l'incertezza derivante dall'andamento della pandemia e dalle restrizioni sugli spostamenti.  

Il turismo nel 2021

Il confronto del 2021 con il 2019 rivela un calo del 45% nelle presenze e i primi sei mesi, caratterizzati dalle zone gialle, arancioni e rosse oltre che dalle restrizioni agli spostamenti interregionali, sono andati addirittura peggio del 2020. Complessivamente la somma dei fatturati del 2020 e del 2021 non si avvicina neanche al fatturato del 2019. L’anno che si avvia alla conclusione è stato caratterizzato da un andamento a due velocità. I primi cinque mesi sono andati peggio rispetto allo stesso periodo del 2020: gennaio e febbraio, prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, erano infatti andati bene contro gli stessi mesi del 2021 segnati invece dalle restrizioni a viaggi e spostamenti. A Torino e nella prima cintura il tasso di occupazione delle camere non è andato oltre il 10% per tutto il periodo; in montagna, la mancanza della stagione sciistica, ha determinato il crollo totale dei flussi.

Le riaperture e il rapido avanzamento della campagna vaccinale hanno dato, nella seconda parte dell’anno, slancio ai flussi turistici. L’estate, tradizionalmente periodo di bassa stagione per Torino, ha visto
la sorpresa di agosto - negli anni pre-covid19 uno dei mesi peggiori per il turismo - con buoni flussi e il ritorno degli stranieri. Il ritorno degli eventi in presenza – Salone del Libro, Nitto Atp Finals, Coppa Davis, Tff – ha determinato un aumento delle presenze: 60% a settembre (- 20% sul 2019), 70% a ottobre e novembre (rispettivamente – 15% e – 10% rispetto agli stessi mesi del 2019).

Calo di fatturato e dipendenti

Secondo i dati raccolti da Federalberghi Torino la somma dei fatturati del 2020 e del 2021 non si avvicina neanche al fatturato realizzato dal comparto nel 2019. Nel 2020, inoltre, il comparto turistico-ricettivo della Provincia di Torino ha perso il 23,8% dei dipendenti (Fonte INPS – elaborazione a cura del Centro Studi Federalberghi). Un dato che per certi versi sorprende poiché la stragrande maggioranza del personale è assunto a tempo indeterminato e, per almeno la metà del totale, l’impiego è a full time. Oltre al fatto che ci si trova in un regime di blocco dei licenziamenti e di cassa integrazione, rivelando quindi come una quota del personale sia volontariamente uscita dal comparto, optando probabilmente per altre professioni.

C'è bisogno di sostegni

Il comparto turistico-ricettivo è ancora fortemente condizionato dalle restrizioni agli spostamenti che di volta in volta si susseguono causa riacutizzazione della pandemia. Le imprese del turismo hanno sostenuto e continuano a sostenere sforzi importanti per adeguarsi alle nuove indicazioni, per mantenere livelli occupazionali adeguati al servizio atteso dai clienti, per manutenere gli immobili e per proteggere le proprie aziende, ma anche alla luce della proroga dello stato di emergenza, c'è bisogno di ulteriori sostegni (p.es. esonero seconda rata Imu e credito imposta affitti; proroga cassa integrazione e proroga moratoria mutui - finanziamenti; sgravi su TARI, COSAP ed altre tasse locali). 

"I dati del 2021 - ha spiegato Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino - certificano quelli che erano i nostri timori e le nostre previsioni sull’andamento dei flussi turistici, ancora pesantemente influenzati dalla situazione sanitaria. I vaccini e un maggiore senso di sicurezza percepita hanno riportato i turisti in città, ma mancano pressoché totalmente gli stranieri e anche il turismo business risulta fortemente ridotto.  Speriamo davvero che il 2022 possa essere un anno di effettiva ripresa e rilancio per il nostro comparto che continua a subire le conseguenze delle restrizioni in Italia e soprattutto negli altri paesi che si rendono necessarie ad ogni recrudescenza della pandemia. Per uscire dalla crisi economica c'è bisogno di una piena ripresa e, anche nel 2022, confidiamo possa essere sostenuto il più possibile da interventi statali e da parte degli enti locali".

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