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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Turismo, le restrizioni a Pasqua scoraggiano gli albergatori: "Il 2021 rischia di essere peggio del 2020"

Federalberghi Torino lancia l’allarme

Il 2021 rischia di essere per il turismo piemontese, un anno ancora peggiore del 2020. Il comparto turistico-ricettivo torinese in particolare, fiaccato da un anno di pandemia che ha determinato una perdita di quasi 3milioni di presenze turistiche, non potrà reggere altre chiusure. 

Un'altra Pasqua in lockdown

In prospettiva tra l'altro di un’altra Pasqua cancellata, Federalberghi Torino lancia l’allarme: "Queste settimane di zona rossa devono essere l’ultimo sacrificio richiesto agli italiani – dichiara il presidente Fabio Borio –, non si tratta più di un semplice auspicio ma di una formale richiesta. Il nostro settore non potrà reggere altre restrizioni agli spostamenti e chiusure a singhiozzo che penalizzano i flussi turistici, sia business che leisure. Riteniamo quindi fondamentale che la campagna vaccinale venga potenziata in modo da consentire almeno una graduale ripresa degli spostamenti nel corso dell’estate. Grecia, Regno Unito, Spagna e Portogallo - conclude - sono pronti a riaprire ai turisti, l’Italia che fonda sul turismo il 13% del suo Pil non può restare il fanalino di coda".

In realtà la luce in fondo al tunnel potrebbe iniziare a vedersi, secondo quanto rivelano i modelli previsionali: sebbene non ci siano ancora prenotazioni effettive, l’estate potrebbe essere positiva soprattutto per la montagna mentre per Torino e l’hinterland una vera e propria ripresa potrebbe aversi a partire da settembre, con un picco importante a novembre in occasione delle Atp Finals. Tuttavia, ulteriori chiusure nei prossimi mesi, potrebbero dare il colpo di grazia a un settore già altamente compromesso. 

Riaprire i confini regionali

Secondo Federalberghi dunque è necessario procedere con rapidità sul tema delle vaccinazioni e riaprire al più presto i confini tra le regioni per stimolare un primo rilancio dei flussi turistici e consentire alle strutture ricettive di respirare, in attesa di una ripresa definitiva.

Inevitabile poi non porre l’accento sul tema della sicurezza che passa inevitabilmente dalla vaccinazione del personale che opera nelle strutture ricettive, ma anche dall’applicazione dei protocolli che si sono rivelati efficaci. "A livello nazionale Federalberghi ha già sottoscritto un accordo con i Sindacati per chiedere alle autorità competenti l’accesso tempestivo alla vaccinazione – prosegue Fabio Borio – non intendiamo sgomitare per passare davanti ad altre categorie ma riteniamo che proteggere il nostro personale consentirebbe di promuovere nei confronti della clientela, tanto italiana quanto straniera, un messaggio di sicurezza, di garanzia di qualità e attenzione alla persona per offrire soggiorni e vacanze serene e così rilanciare definitivamente il turismo e il brand Italia nel mondo".

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