A Torino si parla di sesso: "Noi, cresciuti a cinepanettoni dobbiamo imparare a parlarne"
L'occasione è un evento in corso Giulio Cesare
"Adesso parliamo di sesso e sessualità". Sono sempre più in città le realtà associative che tentano di portare in superficie un tema del quale troppo spesso si parla poco e sottovoce. Un modo per creare consapevolezza e infrangere quel muro di pudore inconscio che fa vivere la sessualità ancora oggi come un tabù e non come una cosa normale. In prima fila in questa direzione c'è il mondo dell'arte che si sta facendo portavoce di questo messaggio politico.
Dopo il progetto di narrazione della sessualità attraverso i murales di Parco Dora messo in campo lo scorso 28 maggio da Marco Cirulli, a Torino si torna a parlare di sesso. L'occasione è la giornata di educazione sessuale organizzata dal 'Progetto Slip' di Torino che si trrà in corso Giulio Cesare 338/50D a partire dalle 14 di oggi, sabato 11 giugno. "Abbiamo sentito questa esigenza di parlare di sesso e dell'evoluzione di come si tratta quest'argomento negli ultimi anni ed è derivato anche da una mancata educazione sessuale che abbiamo tutti quanti ricevuto", spiega Giulia Mela, una delle organizzatrici di 'Underslip'.
In che senso? "Siamo una generazione di 30/40enni e arriviamo dagli anni 90/2000 durante i quali siamo stati cresciuti con un approccio alla sessualità meno rispettoso, un po' alla cinepanettone", continua Mela, "Oggi c'è invece una maggiore attenzione al consenso, all'ascolto e alla libertà di certe professioni senza giudizio. C'era bisogno da parte nostra di conoscere meglio certi temi con un'accezione meno accademica e più divertente. Cosa che caratterizza anche la nostra associazione, siamo artisti e facciamo spettacoli; tendiamo a voler sensibilizzare su certe cose in modo più leggero. Non è tanto dunque il tabù, ma approcciarsi a certe tematiche con nuovi occhi e consapevolezza, che forse manca anche in un ambito artistico come il nostro".
I giovani di oggi su questi temi sono più avanti rispetto agli adulti? "I giovani di oggi sono più avanti e noi siamo nella generazione di mezzo. Ci ritroviamo ad avere a che fare con certe tematiche, ma senza riuscire a farle nostre e ad approfondirle bene. Questa potrebbe essere una finestra per conoscere un mondo che magari non è proprio nella nostra bolla, ma al quale possiamo affacciarci".
La giornata, che avrà inizio alle 14, sarà scandita da diversi momenti di informazione e divulgazione: si parlerà di HIV, AIDS e sieropositività con Torino Fast Track City e verranno anche effettuati test gratuiti; si parlerà di linguaggio di genere con SessFem; si parlerà di sessualità e disabilità con il giornalista Gabriele Segre; e infine si parlerà di piacere e media con Queerscream il podcast. A seguire un cabaret di circo contemporaneo sul tema della sessualità.
Quando si affrontano temi come quello della sessualità non mancano mai le occasioni di polemica. "Fare politica è anche questo", prosegue Mela, "Ci sono collettivi di artisti che sono più dentro queste tematiche e si trovano tante proposte artistiche interessanti, inclusive e attenti alle diversità. È da pochi anni che sta nascendo questa informazione verso le varie diversità ed è difficile stare sul pezzo su tutto. Io studio diversi libri e seguo divulgatori e attivisti, e continuo a scoprire cose".
L'arte dunque come un mezzo per veicolare questi argomenti? "L'arte può essere uno strumento per veicolare questi temi. Noi siamo consapevoli che organizzando una giornata di questo tipo non riusciamo a coprire la vastità degli argomenti di cui si può parlare; abbiamo fatto una selezione portando persone che parlano di questi temi e che siano rapprentative di questi mondi. L'importante è creare uno spazio sicuro per poter parlarne direttamente con la voce di chi vi è dentro".