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Covid, il taglio delle forniture dei vaccini Pfizer in Piemonte rischia di rallentare la campagna di vaccinazione

Le riduzioni nelle consegne non sono state le stesse in tutte le regioni

"Questa settimana la vaccinazione in Piemonte proseguirà da regolare programma, perché abbiamo compensato le dosi in meno ricevute con un meccanismo di ridistribuzione tra aziende sanitarie" spiegano dall’Unità di crisi della Regione Piemonte. Dalla prossima però Pfizer, taglierà il rifornimento di dosi. 

"Ci verranno consegnate solo 32.760 dosi, rispetto alle circa 50 mila previste - hanno sottolineato -. Abbiamo quindi già convocato per domani (oggi 21 gennaio, ndr) un incontro con ogni Azienda sanitaria per aggiornare la pianificazione della campagna vaccinale della Fase 1, proseguendo nelle nuove vaccinazioni secondo i programmi previsti, con l’indicazione di dare assoluta priorità alle seconde somministrazioni. Le future altre possibili oscillazioni delle consegne, da parte della Pfizer, saranno compensate da un lato attingendo alle riserve costituite dal sistema sanitario piemontese, dall'altro con delle eventuali ridistribuzioni interaziendali. Ciò per consentire - hanno concluso dall'Unità di crisi - , compatibilmente con i ritardi nelle consegne che stiamo subendo, di concludere entro il 21 febbraio la Fase 1, con la completa somministrazione al personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa".

Un taglio non lineare

Una situazione che non fa dormire sonni tranquilli a Luigi Icardi, assessore alla Sanità: "Siamo molto preoccupati - ha confidato a 'Che giorno è'. il programma su Rai Radio 1 - e siamo tutti d’accordo, Governo e Regioni, sulle misure legali per gli inadempimenti contrattuali di Pfizer”.  “La questione è molto articolata - ha aggiunto - . Il vero problema è che il taglio non è stato applicato in modo lineare per tutte le regioni. In alcune i tagli non ci sono stati perché la consegna la fa direttamente la ditta alle sedi vaccinali regionali, in altre invece i tagli ci sono stati fino al 60%. La struttura commissariale dovrebbe chiedere alla ditta di tenere conto, nelle prossime consegne, di un riequilibrio in modo che il taglio sia lineare in tutte le regioni. E questo è un primo passaggio”.

"Importante non vanificare la prima dose"

"In secondo luogo - ha continuato Icardi - si deve valutare, anche alla luce dell’accantonamento del 30% chiesto dalla gestione commissariale per garantire la seconda somministrazione, anche un meccanismo di solidarietà tra le regioni che proprio in base ai numeri possa essere garantita la seconda dose a tutti, dove non ci siano regioni che restino indietro, perché questo è importantissimo che non si vanifichi di fatto l’effetto della prima. Quindi in tempi rapidi questi due meccanismi di perequazione vanno applicati".

Inoltre dal 25 gennaio, contrariamente a quanto comunicato in precedenza, non ci sarà il ritorno alla normalità ma è previsto un ulteriore taglio nelle consegne dei vaccini: "E questo preoccupa molto - ha aggiunto l’assessore -. Non si conosce ancora l’entità dei tagli, fino a ieri i numeri non sono emersi, probabilmente non sono ancora chiari, visto che è una smentita dell’ultima ora da parte di Pfizer per il riequilibrio successivo".

In arrivo AstraZeneca

Icardi ha poi ricordato l’accordo che il Piemonte ha stretto con i medici di base per la somministrazione del vaccino AstraZeneca e nella notte quello con i farmacisti: “Ci vuole un vaccino che abbia una catena del freddo diversa e che sia conservabile nei normali frigoriferi come quello di AstraZeneca che arriverà, credo, a fine mese. Abbiamo fatto l’accordo economico con i medici di base per la somministrazione nei loro studi - ha precisato Icari - e in nottata abbiamo anche chiuso l'accordo con i farmacisti per tutta la logistica che sottende che serve a unire medici e vaccino e anche per la vaccinazione in farmacia. Credo che senza l'aiuto dei medici di base e farmacisti non riusciremo a vincere la battaglia”.

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