Simona Ventura a Venezia da regista: racconta 'Le sette giornate di Bergamo’ contro il Covid

Simona Ventura, per il suo esordio alla regia, ha scelto un tema importante e estremamente attuale. Attraverso un documentario, ‘Le 7 giornate di Bergamo’, ha voluto raccontare il periodo in cui è stato costruito il covid-hospital. Un vero e proprio simbolo nazionale di questo difficile momento storico, dove la lotta contro la pandemia è ancora in corso.

Si raccontano le storie di tutte quelle persone  che in sette giorni hanno costruito un luogo che ha dato a tutti gli italiani la speranza di poter sopravvivere a un virus che in quel momento, quando l'arrivo dei vaccini era ancora soltanto una speranza, era sconosciuto e letale.

La Lombardia fu il territorio più colpito con l'immagine indelebile delle bare stipate nei camion dell'esercito a Bergamo. Il documentario riporta l'Italia a quei terribili giorni del febbraio 2020 quando fu il primo Paese Occidentale a venire colpito dalla pandemia. 

Fa rivivere le sofferenze di ogni famiglia, duramente colpita dal virus, il suono incessante delle sirene delle ambulanze, la paura negli occhi dei cittadini.

Fa vedere, però, tutta la forza della comunità bergamasca che ha saputo reagire con coraggio e con amore. Un simbolo è quello dell'Ospedale Covid degli Alpini che venne costruito in soli 7 giorni, lavorando giorno e notte, per riuscire a dare ossigeno alla città di Bergamo così duramente colpita dalla pandemia.

La Ventura, nella sua prima esperienza in regia con "Le sette giornate di Bergamo" (Il miracolo dell'ospedale degli Alpini), mostra i volti di quegli uomini che hanno rischiato la vita in un periodo delicato come quello della pandemia. Per questo il film, che vuole far riflettere, ha ottenuto l'importante riconoscimento di entrare nella selezione ufficiale di Venezia 78.