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Sicurezza stradale, “Decidi tu come tornare a casa" in taxi, ambulanza o carro funebre

La campagna di sensibilizzazione promossa dal Consiglio regionale: “#sicuroèmorto #deciditucometornareacasa

Nel 2019 in Piemonte sono avvenuti 4.441 incidenti stradali, di questi 2.805 hanno registrato solo danni, 1.566 persone hanno riportato lesioni e 70 sono morte. I conducenti controllati ammontano a 126.579: 1.917 sono stati sanzionati per guida sotto l'influenza di alcol, 142 sono invece risultati positivi a una o più sostanze stupefacenti.

Sono solo alcuni dei dati che la Polizia stradale ha illustrato questa mattina nell’ambito dell’incontro e della campagna social rivolta agli studenti “#sicuroèmorto #deciditucometornareacasa, promossa dal Consiglio regionale, a Palazzo Lascaris.

Un argomento di grande attualità, quello della sicurezza stradale, secondo il presidente del Consiglio regionale, sul quale occorre alzare il livello di sensibilizzazione attraverso un cambio culturale, costruito anche attraverso un linguaggio e una comunicazione più vicina ai ragazzi, soprattutto se i destinatari del messaggio sono i giovani. A tale scopo il Consiglio regionale ha ideato la campagna di sensibilizzazione #sicuroèmorto e #deciditucometornareacasa (con tanto di illustrazioni con taxi, ambulanza o carro funebre), a testimonianza del fatto che la maggior parte dei fattori di rischio che favoriscono l'evento incidente stradale sono legati alla persona e ai suoi stili di vita, come il consumo di alcol e sostanze psicotrope, la disattenzione o l’eccesso di sicurezza.
  
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A portare i saluti ai ragazzi del liceo Cavour presenti in aula, anche il vicepresidente Giunta regionale che si è soffermato sul significato di buona guida: imparare a guidare bene non vuol dire andare veloci ma avere rispetto per gli altri, per tutti i soggetti che frequentano la  strada. La patente non è garanzia di bravura, occorrono anni di esperienza e tanti chilometri percorsi.

“La sicurezza è concetto importante, ogni cittadino deve avere la percezione di quella che è la vita sociale e deve sentirsi sicuro attraverso un apparato dello Stato che possa garantirla - ha dichiarato Maria Dolores Rucci, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle d'Aosta -. Bisogna godere della vita rispettando piccole norme di comportamento ma essenziali. La strada è un luogo che tutti percorriamo, da pedoni, ciclisti, conducenti e come luogo e spazio condiviso bisogna considerarlo ogni volta che ci si mette alla guida”.  

“Sono qui non senza fatica - confessa ai ragazzi Alessandro Santagada, responsabile per Torino e provincia dell’Associazione vittime della strada - e lo faccio non per me perché penso al messaggio che mio figlio avrebbe voluto dare se fosse ancora vivo. I ragazzi stessi siano d’esempio per i loro coetanei, abbiano rispetto per la vita e agiscano sempre secondo buon senso. Queste storie hanno una duplice faccia che non va mai sottovalutata, la morte di una persona che si amava e il dolore di tutti quei genitori che restano”.

“La sicurezza sulla strada si fa attraverso una sicurezza partecipata, attraverso piccole scelte quotidiane che garantiscono la sicurezza di tutti - ha dichiarato Giovanni Mistrangelo, Sostituto Commissario Polizia di Stato - Comportamenti superficiali, frettolosi, sbadati, e non solo quelli volutamente rischiosi, sono l’origine di molti degli incidenti stradali che vedono coinvolti i pedoni e i conducenti presenti sulla strada. La campagna avviata oggi con il Consiglio regionale #sicuroèmorto ci permette di rivedere e scoprire quali comportamenti adottare tutti insieme per una circolazione sicura e consapevole dei rischi che si corrono. Inattenzione e distrazione, stanchezza e sonno, sistemi di protezione attiva e passiva, stati di alterazione, questi e molti sono i fattori su cui bisogna agire in maniera collettiva. Dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo incontrato nelle scuole circa 1600 ragazzi, perché solo parlando e comunicando possiamo prevenire comportamenti rischiosi”.
 

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