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Foodora, la Cassazione dà ragione ai riders: "Vanno trattati come dipendenti"

Respinto il ricorso dell'azienda

Arriva la conferma dalla Cassazione: i riders hanno vinto. Respingendo il ricorso avanzato da Foodinho, nel contenzioso tra Foodora e i 5 ciclofattorini torinesi, è stato stabilito che ai riders delle consegne a domicilio vanno applicate le tutele del lavoro subordinato, come previsto dal Jobs Act, nella forma 'ibrida' delle "collaborazioni organizzate dal committente". 

Viene confermata così la sentenza della Corte d'appello di Torino che aveva riconosciuto ai ciclofattorini parità economica rispetto ai lavoratori subordinati del settore della logistica, con tredicesima, ferie e malattie pagate.

"Dal primo gennaio 2016 - spiega la sezione Lavoro della Cassazione (sentenza n. 1663) - si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato tutte le volte in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale e sia svolta in maniera continuativa nel tempo e le modalità di esecuzione della prestazione, anche in relazione ai tempi e al luogo di lavoro, siamo organizzate dal committente".

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