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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Sauze d'Oulx

Sauze d'oulx, il caso della seggiovia ferma finisce in Parlamento

La preoccupazione di ristoratori e albergatori

Il caso dello stop della seggiovia di Jouvenceaux a Sauze d'Oulx finisce a Roma. Maurizio Marrone, assessore alla Semplificazione della Regione Piemonte, non appena diffusasi la notizia del suo stop, ha inviato una lettera ufficiale al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sollecitando la risoluzione della questione nata attorno all'impianto sciistico, fermo da ieri - lunedì 7 febbraio - per colpa di ritardi e lungaggini burocratiche tra uffici ministeriali. 

Il pasticcio burocratico

Con la conversione del Dl 10 settembre 2021 è stato infatti definitivamente sancito il trasferimento all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA), con decorrenza 1° gennaio 2022, delle competenze e del personale in servizio presso gli Uffici Speciali Trasporti a Impianti Fissi (USTIF). La chiusura dell'USTIF e il subentro del nuovo ente, ha generato un caos burocratico, capace soltanto di bloccare la seggiovia nel pieno della stagione sciistica.

Interrogazioni al Ministero e in Parlamento

"Non bastavano tutti i blocchi e le chiusure imposti per il covid a danneggiare la stagione sciistica delle nostre montagne piemontesi, ora i comuni alpini e il turismo della neve devono fare i conti anche con i ritardi della burocrazia governativa - attacca l'assessore regionale alla Semplificazione Maurizio Marrone -. La Regione Piemonte ha sempre preso le parti degli amministratori locali, lo farà anche in questa occasione dando una sveglia ai Ministeri sonnolenti".

Ad aumentare il pressing sul governo si aggiungerà anche un'interrogazione da parte della parlamentare di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli: "Dalle informazioni in nostro possesso - ha dichiarato - , sono molti gli impianti che rischiano di fare una fine simile in tutto il Nord Italia. Dal Ministero vogliamo risposte e soluzioni. Non accetteremo un nuovo schiaffo al mondo della neve ed alle amministrazioni dei comuni alpini".

Un danno per il territorio

E sul territorio di Sauze, con lo stop all'impianto che collega Jouvenceaux a Sportinia, si fa sentire anche la voce degli imprenditori: "Nel momento in cui abbiamo detto che da lunedì 7 febbraio l’impianto non sarebbe stato in funzione, abbiamo perso 30 prenotati in un solo colpo - spiega Marco Metello, titolare del ristorante La Chapelle, nel vecchio borgo di Jouvenceaux -. Turisti che avevano scelto le nostre strutture proprio per la vicinanza agli impianti”. 

Gli fa eco Andrea Limongiello, titolare di Casa Vacanze Perron: "Questo blocco all’impianto di risalita di Jouvenceaux ci crea un danno enorme. Parliamo di numeri grossi, in quanto solo in questa settimana tra Case Vacanze e Alberghi abbiamo oltre 300 turisti prenotati che hanno scelto di venire da noi proprio per la vicinanza degli impianti. A questi turisti si aggiungono ancora quelli delle seconde case. Lo stop alla seggiovia è un disagio notevole, in quanto per noi la differenza la fa proprio la seggiovia. Questo stop burocratico danneggia tutto un sistema che fa rete: non ci sono solo alberghi e case vacanze, ma anche ristoranti, noleggi, negozi. Un meccanismo che non possiamo permetterci di rompere - conclude -: chiediamo a gran voce un occhio di riguardo verso la montagna che non deve pagare anche per questo”.

Altri impianti a rischio in Piemonte

Ma le grane rischiano di non finire qui. In Piemonte, per lo stesso pasticcio burocratico, sono altri gli impianti sciistici che rischiano di fermarsi a breve, proprio nel pieno della stagione invernale. Tra questi la seggiovia Berlino a Garessio, la Pecetto-Burky e la Burky-Belvedere a Macugnaga, tre sciovie ad Argentera e una sciovia a Entracque.

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