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Attualità Pozzostrada / Corso Monte Cucco

Supermercati in sciopero la vigilia di Pasqua: "Vogliamo l'aumento"

I lavoratori protestano per il mancato rinnovo del contratto e la precarietà. Il presidio in corso Monte Cucco davanti al Carrefour e alla Lidl di via Bologna

Vigilia di Pasqua in sciopero per i lavoratori dei supermercati. Da questa mattina, sabato 30 marzo, alle 10 presidio in via Monte Cucco, organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, dopo la rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione. Altri sit in sono in corso davanti a negozi in vista come il Lidl di via Bologna.

Lo sciopero interessa gli addetti di grandi catene di distribuzione quali Metro, Carrefour, Ovs, Esselunga, Zara, Kiko, Conbipel, Conforama, Pam Panorama, Obi, Acqua & Sapone, A&O, Unes, Famila, iN's Mercato, Ikea, Max Mara, Kasanova, Douglas, Brico Center, Marr, Lidl, Arcaplanet, Tecnomat, Upim e Zara.

Sciopero dei supermercati alla vigilia di Pasqua a Torino

Sono almeno 8mila le persone, soltanto nell'area metropolitana di Torino, ad attendere il rinnovo e 240 mila in Italia. L'appello dei sindacati è a mobilitarsi "contro l'atteggiamento arrogante di Federdistribuzione e delle aziende sue associate".

I lavoratori chiedono stabilità, tutele, aumento dello stipendio e respingono l'ulteriore flessibilità richiesta da Federdistribuizione: i dipendenti lavorano già le domeniche e i festivi e moltissimi sono costretti a un part-time involontario. "Dopo quasi 3 anni e mezzo su un contratto scaduto e dopo aver chiuso positivamente la trattativa con Confcommercio e Confesercenti ovvero due delle associazioni che rappresentano un gran numero di addetti, l'associazione che rappresenta le multinazionali Federdistribuzione ha pensato bene di mandare all'aria e rompere le trattative", spiega Luigi Gambale, funzionario regionale Uiltucs, insieme a Carmine Russo delegato provinciale, dal presidio.

"Oltretutto neppure su una questione economica ma su questioni normativi accampando una puerile argomentazione e cioè che loro rappresentano delle aziende che hanno un target diverso e che non possono firmare contratti fotocopia. Per noi cosa non vera perché il settore è unico, il lavoro è lo stesso e l'accordo che era stato fatto a novembre 2022 di transizione ponte era stato firmato da tutte le associazioni comprese quelle della distribuzione cooperativa che per altro hanno firmato in questi giorni con le stesse condizioni - continua Gambale - Le lavoratrici e i lavoratori non possono essere trattati in modo diverso e discriminatorio da queste multinazionali ecco perché oggi siamo allo sciopero e ci auguriamo di non dover richiedere un nuovo sacrificio a queste persone e che un'azione forte in un giorno come questo possa portare un lume di buon senso alla controparte".

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