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"Sono stanco delle prese in giro dello Stato, mollo tutto e giro l'Italia in bicicletta per protestare"

Singolare iniziativa di un ristoratore del Torinese, che da lunedì chiuderà il locale che gestisce

"Sono stanco di tutte le prese in giro dello Stato: chiudo il locale che gestisco e giro l'Italia in bicicletta per protestare". A parlare, intervistato da TorinoToday, è Sasà Gigante, 60enne di frazione Deveys di Salbertrand, che fino al prossimo lunedì 3 ottobre 2022 gestirà Il Gigante e La Gallina. Dopodiché abbasserà le saracinesche e cambierà vita: mettendosi in viaggio su due ruote con una maglietta che si è appena fatto realizzare. "Mi riprendo la mia libertà", la scritta sul davanti, e "Fottuto dallo Stato", quella dietro.

 "Per questo fine settimana - racconta - il ristorante sarà aperto e darò il saluto a tutti gli amici che mi hanno sostenuto in questo periodo difficilissimo, poi basta perché in queste condizioni non si può più lavorare. Lo Stato pensa soltanto a punirti e non ti aiuta, si lavora molto meno rispetto a prima del lockdown e anche molti clienti si lamentano sostenendo che 20 euro a testa per una grigliata sono troppo cari. Se dobbiamo lavorare solo per mantenere le spese dello Stato allora è arrivato il momento di dire basta".

La protesta di Gigante ha radici nelle chiusure per la pandemia, che a suo dire "è stata finta o creata". "Ci hanno fatto penare per due anni - sostiene -. Oltre che il ristoratore, io ho fatto anche lo spazzino per l'Acsel e lavoravo a Bardonecchia. Ho iniziato a capire quello che stava succedendo quando, dopo averli lavati con l'acqua, rimettevi i sacchetti delle persone positive al covid insieme all'altra immondizia. Ho pensato che ci stessero prendendo in giro e che volessero terrorizzare la gente".

Vaccini e mancati ristori hanno ulteriormente rafforzato le sue convinzioni: "Abbiamo riaperto il locale con i soliti problemi e con le misure che non ho accettato e da noi nessuno ha preso il covid. Le spese nessuno ce le ha pagate e i ristori non sono arrivati poiché noi siamo un associazione con partite Iva e nessuno ci ha dato niente perché non rientravamo nelle categorie. Ma le spese c'erano lo stesso e fino all'ultimo giorno non sapevamo se riaprire o no".

A inizio 2020, per la rabbia, ha gettato dalla finestra di casa un televisore "perché ci hanno fatto il lavaggio del cervello e non volevo più sottostare a tutto questo. Non sono vaccinato e ho visto vaccinati morti, ma nelle udienze il magistrato risponde che il vaccino non è obbligatorio e chiude il caso. E allora perché le multe e gli allontanamenti dal lavoro per i non vaccinati? Alla fine ho visto che la maggioranza della gente non si è lamentata per quel che stava accadendo e ho deciso di protestare, visto anche i continui rincari delle bollette energetiche".

Gigante cambierà vita almeno per l'inverno. Potrebbe riaprire la prossima primavera. Prima di partire deve risolvere alcune questioni personali. "Non so neanche quanto tempo impiegherò a fare questo giro. Lo devo fare e devo farlo con le mie gambe. Mi sostenterò in qualche modo ma lavorerò in nero perché non voglio più dipendere dallo Stato. C'è tanta gente che mi appoggia, tanta da farmi uscire le lacrime. Adesso basta".

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