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Si apre il XXXIV Salone del Libro di Torino, il sindaco Lo Russo: "Sarà il più grande di sempre"

Nuovi ingressi, spazi ampliati e centinaia di ospiti importanti

Dopo l'Eurovision, arrivato a risvegliare la città dal torpore post pandemia, a dare un'ulteriore spinta verso la normalità è il Salone Internazionale del Libro che si inaugura oggi 19 maggio e si potrà visitare fino al 23, al Lingotto Fiere e all'Oval.

Davanti all'ingresso di via Nizza sembra tutto essere tornato al pre pandemia: lunghe code di scolaresche con i loro insegnanti, espositori, istituzioni, giornalisti sono prevalentemente il pubblico colorato e allegro del primo giorno in calendario della kermesse letteraria.

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"L'edizione che inauguriamo oggi - ha detto il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, emozionato al suo primo Salone - potrebbe essere la più grande degli ultimi anni. Il primo Salone veramente libero dai vincoli della pandemia, un grande segnale di ripartenza in un momento straordinario per la nostra città. Torino è al centro di una nuova rinascita che è ben rappresentata a ciò che stiamo vivendo in questi giorni".

Nei momenti difficili, la cultura può aiutare

Un mese di maggio impegnativo e stimolante tra Giro d'Italia, Consiglio dei ministri e tutto quello che verrà nelle prossime settimane. "Siamo in un momento molto preoccupante della nostra Europa - prosegue Lo Russo - speravamo di esserci lasciati alle spalle le complicazioni ma così non è. Auspichiamo quindi che la cultura e che questo Salone possano lanciare un messaggio ai giovani che in questo momento, più che mai, hanno bisogno di tornare ad avere fiducia nel futuro e sentirsi parte di una comunità".

Nuovi ingressi, nuovi spazi 

Quattro in questa XXXIV edizione gli ingressi al Salone  - su via Nizza, via Matté Trucco per l'Oval, dalla Stazione ferroviaria del Lingotto tramite la passerella e dal Centro Commerciale Lingotto - e dopo il successo dell'edizione di ottobre, si ampliano anche gli spazi che passano da 100mila a 110mila metri quadrati, a favore di nuove aree esterne con i palchi per gli incontri all'aperto, spazi ulteriori per gli scrittori e laboratori.

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Un'edizione questa del 2022 che torna in primavera come da tradizione e che ha un tema, quello dei ' Cuori Selvaggi' :un fil rouge che accompagnerà gli incontri, gli spettacoli, le letture, i concerti del Salone che si preannuncia il più grande di sempre. 

Molteplicità è responsabilità 

"Molteplicità sarà la parola chiave di questi cinque giorni al Salone - ha detto il presidente del Salone Nicola Lagioia - Numeri e varietà di scrittori e autori provenienti da tutto il mondo. Molteplicità è alla base della civiltà del libro, ma è purtroppo minacciata dalla guerra e dalla violenza. E di questo si parlerà al Salone".

"Uno dei momenti più importanti questo per la nostra Regione - ha commentato Alberto Cirio, presidente del Piemonte - e se siamo qui è perché siamo stati in grado tutti di gestire la situazione. Ci siamo vaccinati (10miliono di dosi toccate ieri in Piemonte, ndr), siamo stati responsabili così come in tante altre regioni".

E dopo aver sottolineato il ruolo della cultura anche come fonte importante di rilancio per Torino, il Governatore ha fatto un passo indietro ed ha aggiunto, non senza un filo di emozione nella voce: "Io devo chiedere scusa per aver dovuto chiudere la scuola durante la pandemia. Mi è pesato molto fare questo ai nostri ragazzi, anche come papà. Ma - ha proseguito - il presidente Mattarella mi ha richiamato all'ordine della Carta Costituzionale, al precetto che la salute è sempre più importante e va salvaguardata". 

Le parole dei ministri 

All'inaugurazione in Sala Oro erano presenti anche i ministri all'Istruzione, Patrizio Bianchi e alla Cultura, Dario Franceschini. "Il Salone torna a maggio verso una nuova normalità - ha detto Bianchi - grazie anche alla nostra voglia di tornare a vivere e alla fiducia in noi stessi. Lieto di vedere ragazzi e bambini entusiasti, curiosi e meravigliati aggirarsi tra gli stand. Leggere, scrivere e far di conto - ha concluso - permette ad ogni bambino di andare fuori da sé stesso; leggere significa essere liberi, condividere la parola e mai come in questo momento abbiamo bisogno di comunicazione"

Presente al Lingotto anche il Ministro Dario Franceschini che ha seguito negli anni il consolidamento, le vicende e l'immagine del Salone di Torino. "Abbiamo vissuto momenti di dati difficili - ha detto - ma quelli del post pandemia sono estremamente confortanti. Il rallentamento del lockdown ci ha fatto riapprezzare e riconoscere momenti che nell'era del tutto veloce, spesso abbiamo dimenticato. La gente è ritornata a leggere e questa è una risorsa da sfruttare".

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