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Salone del Libro, la gaffe: invitata la casa editrice Altaforte, ma è un errore

L'anno scorso l'editore Polacchi fu escluso tra le polemiche

Un invito che non doveva essere tale. Gli organizzatori del Salone del Libro ieri hanno dovuto rimediare a una gaffe non da poco. La casa editrice Altaforte, l'anno scorso al centro delle polemiche per aver pubblicato un libro-intervista a Matteo Salvini e per l'esclusione di un suo editore - Francesco Polacchi - per via dei suoi legami con Casa Pound, ha ricevuto infatti nella giornata di ieri, per posta elettronica, un invito a partecipare alla kermesse del prossimo maggio.

Peccato che in realtà la comunicazione sia partita in maniera automatica dall'Aie (Associazione italiana editori) verso un database di contatti di tutti coloro che hanno richiesto un codice ISBN negli ultimi due anni. Una lista tra cui figura anche la casa editrice SCA2080 srl con sede a Roma, collegata al marchio Altaforte. Un invito che Polacchi aveva interpretato come segno di riappacificazione ma che invece non è stato tale. 

Ma i vertici del Salone del Libro hanno spiegato l'equivoco ribadendo che "i contratti sono da perfezionare per volontà delle due parti e, visto il pregresso avvenuto nel 2019, non intende sottoscrivere alcun contratto con le suddette società" .
In ogni caso Francesco Polacchi, come comunicato in risposta via mail, intenderebbe onorare l'invito  ma anche a proseguire la causa civile per danno di immagine.

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