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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Salone del Libro, il Comune fa un passo indietro: l'organizzazione resta alla Regione

Ad annunciarlo l'assessora della Città Francesca Leon

Sarà la Regione Piemonte ad occuparsi dell'organizzazione del Salone del Libro 2019. Il Comune di Torino ha deciso di fare un passo indietro, pur continuando a contribuire alla sua realizzazione: "Terminata l’edizione 2018 del Salone del Libro - ha spiegato l'assessora alla Cultura della Città, Francesca Leon -, la Città e la Regione si erano accordati nella intenzione di adottare un nuovo modello organizzativo che prevedeva la ricerca di un partner industriale come gestore di tutto l’aspetto commerciale del Salone del libro e l’utilizzo della Fondazione per la Cultura per tutti gli aspetti di programmazione culturale. 

Questa soluzione nonostante avesse registrato l’unanimità dei consensi tra i partners pubblici, ha prodotto l’avvio di una opposizione politica a questa soluzione attribuendo all’Amministrazione della Città di Torino la volontà di “mettere le mani sul Salone del Libro"". Da qui la decisione di lasciare spazio a Regione e ai suoi enti per la predisposizione del Salone 2019.

"Abbiamo accettato di farci carico dell'organizzazione del Salone - ha detto il presidente della Regione Sergio Chiamparino - sulla base delle decisioni già assunte a suo tempo, che prevedono una gara per la ricerca di un partner strategico, e chiedendo a tutti i soggetti interessati, a cominciare dal Comune di Torino e dagli editori di partecipare, nelle forme che riterranno più opportune, al Circolo dei Lettori, per essere protagonisti dell'impostazione delle prossime edizioni del Salone”.

Sul futuro della manifestazione intervengono Gl Events, Eventi3 e P&P, le società che coordinano i fornitori della buchmesse, con una proposta che prevede l'acquisizione, con il sostegno di un partner finanziario, di tutti gli asset della Fondazione del Libro e di ripianare al 100% il passivo. La cifra sarà stabilita dal liquidatore sulla base della quantificazione del buco. L'idea è di creare una "società benefit" su modello di quella che gestisce il Salone del Gusto. 

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