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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Torino-Lione, Brinkhorst: "L'Italia non si isoli dietro a un muro"

Il nostro paese dovrebbe restituire all'Ue le risorse già stanziate

"L'Italia non costruisca un muro attorno alle Alpi come quello voluto da Trump tra USA e Messico, ma si apra al continente". È l'invito al nostro paese di Jan Brinkhorst, coordinatore Ue per il Corridoio Mediterraneo, alla Conferenza intergovernativa che si è svolta a Torino nella sede di Telt, sull'ipotesi di fermare la Torino-Lione di cui si parla nel contratto di governo fra M5S e Lega.

Opera strategica 

"È un'opera molto più importante rispetto a 30 anni fa, strategica per l'Europa intera. Cosa ne sa il signor Di Maio della situazione di 30 anni fa, visto che ne ha 31? Ed è un'opera europea, non franco-italiana: per questo l'Ue ne finanzia il 40%". La linea ad alta velocità ha infatti un costo complessivo di 8,6 miliardi ripartito appunto fra Francia (25%), Italia (35%) e Unione Europea (40%).

Infrastrutture ottocentesche

Il traffico merci su linea ferroviaria tra l'Italia e il resto dell'Europa è inoltre di volume molto basso proprio a causa di infrastrutture - il tunnel Frejus - di concezione ancora ottocentesca. "Le Alpi bloccano gli accessi da ovest e da sud - sottolinea Brinkhorst -, il muro allora va tolto".

Per questo motivo, è stato sottolineato, la Torino-Lione resta un'opera utile ed è necessario proseguire il cammino intrapreso. E parlando di risorse economiche già stanziate o impegnate dall'Ue, circa 1,7 miliardi di euro fino ad ora, l'Italia in caso di un passo indietro, dovrebbe provvedere alla restituzione. "Davvero l'Italia - va avanti Brinkhorst - con il tasso di disoccupazione alto che si ritrova, pensa di fermare l'opera?".

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