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Da tre mesi in coma, si risveglia al Cto di Torino grazie ad una canzone dei Måneskin

La storia di Anna, profuga ucraina

Risvegliarsi da quel coma neurovegetativo grazie ad una canzone dei Måneskin, la rock band più amata in Italia, vincitrice dell'Eurovision 2021 e che sta spopolando a livello mondiale.

È quanto successo ieri sera, giovedì 5 maggio 2022, attorno alle 18, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Cto di Torino. Protagonista è Anna, 16 anni, profuga ucraina che lo scorso 24 febbraio 2022 era rimasta coinvolta in un incidente stradale assieme alla sua famiglia, mentre stavano scappando da Kiev: un colpo di sonno del padre, la morte del genitore e lei che finisce in coma.  

Prima la corsa disperata all'ospedale di Leopoli. Poi, grazie ai volontari di MirNow, il trasporto a Torino, al Cto, avvenuto il giorno di Pasqua. 

Dal momento del suo arrivo in ospedale a Torino viene preso in cura dall'equipe dei medici del dottor Maurizio Beatrici, direttore della struttura complessa di neuro-riabilitazione.

Ieri sera, i medici hanno deciso di aprire Spotify, facendole ascoltare l'album dei "suoi" Måneskin. E la giovane ha aperto gli occhi, dopo che nelle ore precedenti aveva già risposto positivamente agli input di un volontario ucraino al primo anno di fisioterapia che le aveva parlato per provare a farle compiere dei movimenti. 

"Anna non dava risposte e non si svegliava, nonostante la progressiva riduzione della sedazione. Poi, dopo qualche canzone, ha risposto. Si è svegliata. Ora è in quello che viene chiamato stato di vigilanza. C'è un percorso molto lungo davanti. L'auspicio è che questa bella storia possa diventare, fra diversi mesi, bellissima. Anna dovrà fare riabilitazione in un percorso dove saranno presenti e avranno un ruolo determinante i mediatori culturali e gli psicologi, visto che non sa della morte del padre. La musica? È uno ", spiega il dottor Beatrici.

Mamma Oksana e la sorella di Anna, anche lei Oksana, oltre al nipotino di 6 anni, Nikita, sono ospiti da settimane di "Casa Giglio", condominio solidale di via Cappel Verde a Torino, che da quando è scoppiata la guerra sta accogliendo i profughi ucraini.

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