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Posti nei reparti ospedalieri oltre il 30%, torna ad avvicinarsi il passaggio alla zona arancione

Ma tutti gli altri parametri sono in miglioramento, si attendono le ultime decisioni

Sembrava scontato dal 17 gennaio 2022, ma poi era stato superato con l'aumento dei posti letto. Ora il passaggio del Piemonte in zona arancione sembra nuovamente vicinissimo a partire da lunedì 24 gennaio. Lo dice il pre-report del Ministero della salute inviato alla Regione oggi, giovedì 20.

Nella settimana 10-16 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai è cresciuto, ma in modo contenuto rispetto alle settimane precedenti. Si è abbassato l’indice Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi che scende da 1,88 a 1,07 e cala di un punto anche la percentuale di positività dei tamponi dal 30% al 29%. L’incidenza è stata di 2.259,10 casi ogni 100 mila abitanti.

Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva si è abbassato dal 23,2% al 22,8% mentre quello dei posti letto ordinari è crsciuto dal 28,4% al 30,3%, seppur solo dello 0,3%, sopra la soglia prevista per la permanenza in zona gialla. Proprio quest'ultimo dato farebbe scattare il passaggio in zona arancione ma si attende domani la valutazione definitiva e ufficiale da parte della cabina di regia ministeriale.

“Nonostante un quadro complessivo che dimostra sia nella diffusione del virus che nel numero di nuove ospedalizzazioni una situazione in costante miglioramento, il Piemonte ha superato in piccolissima percentuale (0,3%) uno dei parametri per il passaggio in arancione e su questo ha inciso evidentemente il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i due terzi delle nostre terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari, ponendo il Piemonte così come altre regioni in Italia sopra la soglia di allerta - spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi -. È bene però precisare che l’ingresso in zona arancione per le persone vaccinate non porterà nessuna privazione e ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane e nella loro socialità”.

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