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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Muri scrostati e cornicioni pericolanti a Palazzo Lascaris: via libera ai lavori di restauro

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale: "Non si può attendere oltre"

Palazzo Lascaris verrà restaurato. La storica sede del Consiglio regionale del Piemonte in via Alfieri a Torino ha bisogno di interventi urgenti di recupero, per questo motivo, nei mesi scorsi, l’ufficio di presidenza ha deliberato una serie di lavori, che da un lato riporteranno la struttura al suo splendore settecentesco, dall’altro l'adegueranno alle nuove norme di sicurezza. 

Recentemente, per estrema cautela, alcuni stucchi e cornicioni ritenuti potenzialmente pericolanti sono stati rimossi “ed è naturale che vadano ripristinati - ha detto il presidente dell'Assemblea legislativa Stefano Allasia -. Il pericolo era soltanto eventuale, ma è chiaro che sia sempre meglio prevenire che curare: anche per questo ci siamo mossi per quegli interventi urgenti e abbiamo quindi dato il via libera al progetto di ristrutturazione generale”.

Il progetto di recupero

Verranno ripristinate le facciate esterne ed interne, si interverrà sul tetto e anche all’interno, laddove le nuove regole per la sicurezza impongono adeguamenti strutturali. Capitolo a parte sarà quello dedicato all’adiacente palazzo dell’ex Banco di Sicilia, acquisito negli scorsi anni dal Consiglio e già in uso nella sua quasi totalità. 

Il progetto di restauro è in fase di ultimazione e verrà presentato pubblicamente nelle prossime settimane. I lavori, inoltre, saranno eseguiti attingendo dalle economie realizzate negli ultimi anni e che quindi non comporteranno la necessità di un finanziamento apposito da parte della Regione Piemonte. Un’altra perla del centro storico torinese dunque, che nei prossimi mesi verrà restituita alla cittadinanza, anche con la possibilità di fruizione quotidiana di alcuni spazi al piano terreno.

“Da quasi quarant’anni – spiega il presidente dell’Assemblea legislativa Stefano Allasia, intonachi e stucchi, rivestimenti e strutture, non hanno goduto di interventi di restauro e consolidamento. Oggi la situazione è ancora sotto controllo, ma non si può assolutamente attendere oltre, perché gli scrostamenti e il deperimento generali sono sotto gli occhi di tutti”.
 

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