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Crisi delle edicole a Torino: in 11 anni quasi cento chiusure. La giunta studia un modo per incentivare le aperture

Approvate dalla giunta ma ora bisogna attendere il parere del consiglio comunale

Torino vuole cambiare il regolamento che disciplina l'apertura di edicole in città.

L'assessore al Commercio, Paolo Chiavarino, ha deciso di apportare le modifiche con l'obiettivo di "rilanciare la funzione delle edicole, tra le attività commerciali che più hanno risentito della crisi economica e che rappresentano un luogo di socialità, di commercio di prossimità e assicurano allo stesso tempo anche un importante presidio del territorio. Questo provvedimento sblocca una situazione di impasse per coloro che vogliono avviare un’attività, favorendo il commercio locale e l’occupazione. Non parliamo soltanto di un luogo dove acquistare i giornali, ma di spazi pubblici dove le persone si possono ritrovare, commentare i fatti quotidiani, punti di riferimento che tracciano una mappa dei nostri quartieri”.

La novità sostanziale consiste nell’abolizione della programmazione quantitativa che consentiva di aprire un’edicola solo nei cosiddetti “addensamenti lacunosi” e ne vietava l’apertura in quelli considerati “saturi”, parametri questi calcolati sulla base del rapporto tra edicole e attività commerciali attive sul territorio di riferimento. Le modifiche introdotte permetteranno quindi l’apertura o la riapertura in qualsiasi area della città di nuove edicole senza vincoli geografici specifici. Laddove oggi ci sono locali o chioschi chiusi, magari perché i proprietari hanno deciso di terminare l’attività, l’attività di rivendita di quotidiani e periodici potrà riaprire senza limitazioni. Nel rispetto del regolamento le edicole potranno vendere al proprio interno anche prodotti diversi da quelli editoriali, fino a un massimo del 49% della superficie di vendita.

A Torino, nel 2012, erano 401 mentre erano 375 nel 2017. Oggi, invece, il totale degli esercizi attivi che effettuano attività di vendita di quotidiani e periodici è di 310.

Sul suolo pubblico sono presenti 120 chioschi edicole: 40 risultano aver cessato la propria attività recentemente mentre 80 risultano essere in possesso di un’autorizzazione commerciale attiva.

"Tuttavia, questo non implica che l’edicola sia effettivamente operativa, perché i proprietari potrebbero aver cessato l’attività mantenendo ancora la licenza. Grazie a questa modifica potranno così cederla a terzi e riaprire l’edicola in tempi brevi", rimarca Chiavarino che ricorda come la delibera" ora dovrà passare all’esame del Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva".

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