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Emergenza covid, chiusura notturna per il pronto soccorso di Carmagnola: sui social esplode la rabbia dei cittadini

Un servizio che non può mancare in una città di quasi 30mila abitanti

Il pronto soccorso di Carmagnola è di nuovo chiuso da metà gennaio, nelle ore notturne, a causa dell'emergenza sanitaria per covid. Dalle 20 di sera alle 8 del mattino, l'attività dunque è sospesa fino a nuova comunicazione. Per le emergenze dunque, i carmagnolesi potranno rivolgersi alla Guardia Medica oppure recarsi in altri pronto soccorso attivi, tuttavia distanti, o chiedere l'intervento del 118 tramite il numero 112. Certo, un problema non da poco per chi abita a Carmagnola, cittadina che conta comunque quasi 30mila abitanti, senza contare i residenti del circondario, e che senza un pronto soccorso attivo nelle ore notturne, si trova in seria difficoltà.

Critiche e lamentele

E sui social piovono le lamentele e le critiche. "Se il problema è la mancanza di personale, che assumano personale - si legge sul web -. E' come essere nel terzo mondo", "Un altro fallimento della sanità piemontese quello della chiusura del pronto soccorso. E a pagarne le conseguenze la popolazione anziana" e ancora "In pratica non ci è permesso stare male di notte. Gli altri pronto soccorso sono a decine di chilometri di distanza: il tempo di arrivare e sei già morto". 

La situazione insomma non è delle più rosee, ma il direttore generale dell'Asl To5, Angelo Percarmona, aveva spiegato chiaramente le motivazioni della chiusura: "La situazione negli ospedali è critica e in rapido peggioramento Stiamo aprendo nuovi reparti per pazienti covid in tutti i presidi della Asl ed il numero di pazienti da ricoverare è in continuo incremento. E' una decisione molto dolorosa - aveva chiarito -, spero si risolva al meglio ed il più presto possibile onde poter riattivare il PS h24 e continuare il lavoro dei passati 5 anni per il potenziamento dell'ospedale di Carmagnola. E' una precisazione ovvia ma l'impegno, istituzionale oltre che personale, è di riaprire a pieno regime il PS non appena superata la fase più critica di questa quarta ondata".

E sebbene la curva di questa quarta ondata sembri ormai andando stabilizzandosi, è necessario andarci con i piedi di piombo. “La città accompagna questa quarta crisi – aveva anche dichiarato il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio - e ci mettiamo a disposizione con quello che possiamo fare e collaborando al massimo con le istituzioni. Continuiamo a raccomandare ai cittadini il rispetto delle regole che ormai conosciamo nella prospettiva di una rapida riapertura non appena le condizioni lo consentiranno”.

Interrogazione del Movimento Cinque Stelle

Una questione sulla quale il Movimento Cinque Stelle in Regione ha interrogato l'assessore alla Sanità, Luigi Icardi: "Una situazione inaccettabile - si legge in una nota del M5S -, non è comprensibile che una Città di quasi 30 mila abitanti, ai quali vanno aggiunti i residenti del circondario, venga privata di un servizio così importante, un disagio che si ripete per il secondo anno dopo il ridimensionamento avvenuto lo scorso inverno. 

L'emergenza pandemica nel periodo invernale e la mancanza di personale sono criticità ampiamente prevedibili e la soluzione non può essere quella di chiudere il Pronto Soccorso, anzi si sarebbe dovuto intervenire per tempo nell'ottica di garantire un'adeguata copertura di personale. Siamo insoddisfatti delle motivazioni addotte dall'assessore alla Sanità e continueremo a lavorare affinché si proceda, nel più breve tempo possibile, alla riattivazione del servizio di Pronto soccorso sul territorio carmagnolese". 

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