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Martedì, 16 Aprile 2024
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La stagione dello sci non decolla: riapertura degli impianti verso un altro rinvio

In attesa del Dpcm del 15 gennaio, l'ipotesi è quella di un'ulteriore proroga

In attesa del nuovo Dpcm del 15 gennaio, c'è ancora tanta incertezza sulla riapertura degli impianti da sci, prevista prima per il 7 e successivamente slittata al 18 gennaio. Vista la situazione epidemiologica attuale e il leggero ma costante aumento dei contagi nei giorni scorsi, l'ipotesi che si sta facendo strada nelle ultime ore è quella di ulteriore rinvio. Inoltre, se anche gli impianti riaprissero come annunciato giorni fa ma rimanesse il blocco fra le regioni, le possibilità di veder decollare una stagione - già inevitabilmente compromessa - sfumerebbero del tutto. 

"Servono i ristori"

Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato e assessore alla comunicazione dell'Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, in merito alle strette di gennaio annunciate dal Governo, ha commentato: "La sbandierata riapertura degli impianti di risalita per il prossimo 18 gennaio appartiene più al mondo degli auspici che non a quello della realtà". In ogni caso sottolinea che è necessario "prendere atto della grave situazione sanitaria senza indicare ulteriori rinvii per la sempre più remota riapertura, e intervenire con rapidità per definire la cifra dei potenziali ristori”.

Il primo cittadino della graziosa località montana a due passi da Sestriere - sede dello sci di fondo e del salto con gli sci durante le Olimpiadi del 2006 - auspica inoltre che vengano individuate “le categorie interessate dal provvedimento e la tempistica certa per evitare che migliaia di lavoratori e centinaia di piccole e medie aziende entrino in una crisi irreversibile e definitiva”. 

Misure che adesso, sostiene l’assessore dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, “si rendono sempre più necessarie e indispensabili se non vogliamo che questa filiera economica e produttiva, a cominciare dal comparto territoriale della Via Lattea con i suoi impianti e le sue piste, entri in un vicolo cieco senza più la possibilità di riprendere il suo corso normale”.

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