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Allarme agricoltura in Canavese, ora c'è la Popilla japonica che 'scheletrizza' vigneti e frutteti

L'insetto si sta diffondendo rapidamente in tutto il Piemonte: ancora una volta è colpa delle alte temperature

La siccità e le alte temperature continuano a causare danni all'agricoltura piemontese. Non è raro infatti aggirarsi in Canavese soprattutto, e nel nord della regione, e vedere vigneti e frutteti completamente senza foglie, praticamente 'scheletrizzati'. E' colpa della Popilla japonica uno scarabeide, noto anche come coleottero giapponese, che è ormai diffuso nella nostra regione dal 2015 e che, sottolinea Confagricoltura, "si nutre di piante quali quelle da frutto, nocciolo, vite, mais, soia e anche piante ortive e ornamentali e specie selvatiche tra cui l'olmo,la betulla, il tiglio e l'ortica".

Produttività compromessa

Marco Boggetti, responsabile dell'area tecnica ambiente di Confagricoltura Piemonte, spiega come nel pieno dell'infestazione, a questo insetto bastino "poche ore per defogliare completamente un vigneto o un impianto di piccoli frutti, compromettendone la produttività". La Popilla japonica è un insetto che vive la sua vita perlopiù allo stadio di larva nel terreno - da agosto a maggio successivo - e diventa adulto nei mesi più caldi durante i quali concentra la sua presenza, in gran numero, sulle piante provocando estese erosioni ai fusti, alle foglie, ai fiori e ai frutti in maturazione.

Inverno caldo

A favorire la sua diffusione, le alte temperature che hanno caratterizzato anche lo scorso inverno e che hanno permesso alle larve di sopravvivere così di riprodursi in maniera esponenziale, provocando danni sostanziosi all'intero comparto agricolo. E la prospettiva è quella di un ulteriore peggioramento della situazione anche in zone del Piemonte al momento risparmiate dall'infestazione dell'insetto. "Alla Regione chiediamo interventi tempestivi - ha dichiarato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte -, deroghe all'uso di prodotti fitosanitari già in commercio e autorizzazioni all'impiego di prodotti più specifici, nonché bollettini che possano guidare con precisione gli interventi".

Servono ristori

Tutti interventi che spesso devono essere molteplici e ravvicinati e comportano un dispendio economico notevole: inoltre anche le zone incolte e arborate necessitano di bonifica per evitare in futuro successive migrazioni e anche durante la fase di svernamento è indispensabile cercare di ridurre al minimo la presenza di larve sul territorio.  "Oltre a intensificare e rendere più efficace la lotta all’insetto - conclude Allasia - , alla Regione chiediamo anche di individuare le possibili modalità di aiuto per gli agricoltori colpiti, in modo da sostenerli nell’attività di lotta e ristorarli dei danni subiti, che si aggiungono a tutte le difficoltà che sta attraversando attualmente il comparto agricolo per la siccità, l’aumento incontrollato dei costi di produzione e lo sconvolgimento delle dinamiche di mercato dovuto alle crisi internazionali”.

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