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Martedì, 19 Marzo 2024
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Il Piemonte viaggia verso la zona arancione: scontato il passaggio da lunedì 17 gennaio 2022

Limitazioni previste in particolare per i non vaccinati

Aggiornamento: il problema è stato superato dall'aumento dei posti letto, si resta in zona gialla

Sembra ormai scontato il passaggio del Piemonte in zona arancione a partire da lunedì 17 gennaio 2022. Come confermano gli ultimi bollettini della Regione, oltre all'incidenza superiore ai 150 casi per 100mila abitanti, si stanno riempiendo sia i reparti ordinari che le rianimazioni degli ospedali. Gli ultimi tassi registrati sono rispettivamente del 32,8% e del 23,6%, oltre la soglia per il passaggio dall'attuale zona gialla a quella arancione. Nelle terapie intensive, come ha già diffuso la stessa Regione, circa l'80% dei ricoverati è costituito da persone non vaccinate. E col passaggio in zona arancione saranno proprio queste ultime a subire limitazioni. Chiaramente tutto può essere rimesso in discussione da un'improbabile inversione di tendenza dei dati.

Che cosa cambia con la zona arancione

Chi possiede il super green pass, ossia chi si è sottoposto alla vaccinazione o è guarito dal covid, non avrà sostanzialmente alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale. Vige chiaramente l'obbligo di mascherina anche all'aperto e di quelle Ffp2 per prendere i mezzi pubblici.

Coloro che hanno il green pass base (ottenibile con tampone negativo e valido per due giorni) non potranno entrare nei negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi); saranno vietati anche l'effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all'aperto (ad esempio non potranno giocare né a calcio né a calcetto).

Ancora più pesanti le restrizioni per coloro che sono sprovvisti di green pass. Oltre a quelle già previste per le altre categorie, potranno spostarsi dal proprio comune di residenza esclusivamente per motivi di lavoro, grave necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. In caso di controllo dovranno produrre un'autocertificazione. Restano consentiti, invece, gli spostamenti fra comuni di massimo 5mila abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

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