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Il Piemonte prima regione a stabilizzare parte del personale reclutato per l’emergenza Covid

L'annuncio dell'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi

"Abbiamo stabilizzato tutti coloro che hanno dato una preziosa mando durante il periodo covid. Ma la strada è ancora lunga. Per questo dobbiamo continuare a lavorare. Insieme", diceva pochi giorni fa il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, sul tema delle assunzioni in ambito sanitario.

L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, ha spiegato come nei piani triennali sui fabbisogni del personale delle Aziende sanitarie regionali sia previsto l’incremento del personale sanitario. Nello specifico, l'aumento graduale del tetto di spesa per il personale prevede una misura del 4% per il 2023 e del 6% per il 2024.

"Considerando il 2022, il saldo tra assunzioni e cessazioni di tutto il personale con contratto a tempo indeterminato del Sistema sanitario regionale, è positivo per 846 unità (dirigenza medica, dirigenza professionale, tecnica e amministrativa e comparto), mentre il saldo assunti/cessati per l’anno 2018 si attestava a 115 unità. Nell’anno 2022 si registrano 2.425 contratti a tempo determinato".

Il Piemonte è stata la prima Regione in Italia ad avviare il percorso di stabilizzazione di una parte del personale a tempo determinato reclutato per l’emergenza Covid: ha raggiunto un accordo per la stabilizzazione di 1.137 professionisti, di cui oltre 600 già stabilizzati nel 2022 e i restanti in corso di stabilizzazione nel 2023, progressivamente in base alla scadenza del loro attuale contratto a termine.

"Per quanto riguarda le stabilizzazioni è tuttora in corso, nell’ambito del Tavolo tecnico della Conferenza Stato Regioni, la definizione delle opportune linee di indirizzo applicative. Il fabbisogno di personale deve comunque tenere conto del Decreto ministeriale del 24 gennaio scorso relativo alla “metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale del Servizio sanitario nazionale” redatto da Agenas. Nell’ambito dei confronti periodici con le direzioni generali delle Aziende sanitarie regionali, è stato sollecitato il completo ricorso alle graduatorie concorsuali vigenti, attivando il relativo monitoraggio periodico, nonché confermata la possibilità delle stesse Aziende di reclutare il personale per lo sviluppo delle attività territoriali", conclude Icardi.

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