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Pride, oltre a Torino e Alba, quest'anno anche Novara

E la Regione annuncia un fondo per le coppie omogenitoriali

Il Piemonte Pride triplica e oltre alle parate di Torino e Alba, quest'anno aggiunge anche quella di Novara. Nel capoluogo piemontese la sfilata per i diritti delle persone LGBTQI, che nel 2017 ha coinvolto più di 100mila persone, si svolgerà il 16 giugno; ad Alba, alla sua seconda edizione, sarà il 7 luglio, mentre a Novara si terrà il 26 maggio. Il claim dei tre Pride sarà "Nessun dorma!" un invito a tutti a rimanere vigili, ad adoperarsi per salvaguardare i diritti acquisiti e a lottare per tutti quei diritti ancora anacronisticamente negati. 

Moltiplicare i Pride 

“Con il Piemonte Pride, una realtà in continua crescita, il nostro intento è quello di creare una rete territoriale coesa che possa moltiplicare sul territorio la felice esperienza del Torino Pride – afferma soddisfatto Alessandro Battaglia, coordinatore dell'evento – al fine di combattere in modo più capillare ogni tipo di discriminazione. Paradossalmente, moltiplicare i pride perché possano, in futuro, non essere più necessari". Ma Piemonte Pride significa anche più di un mese di eventi di avvicinamento organizzati in tutte le attivissime province piemontesi, su iniziativa delle tante associazioni LGBTQI del territorio.

Un sostegno in più 

E nella Giornata Internazionale contro l'omofobia, per restare in tema di diritti, la Regione Piemonte, oltre a sostenere i tre Pride piemontesi, si dice pronta a pagare le spese legali delle coppie omogenitoriali che dovessero trovarsi ad affrontare una causa giudiziaria in seguito alla registrazione del proprio figlio all'anagrafe. Proprio come nel caso delle due mamme del piccolo Niccolò Pietro, a Torino.

“Riteniamo - ha affermato l'assessora ai Diritti Civili, Monica Cerutti - che anche chi non ha la possibilità economica di affrontare gli eventuali rischi dell'iscrizione all'anagrafe del figlio nato da coppie dello stesso sesso, debba avere una tutela. Vogliamo garantire il diritto dei genitori a crescere il proprio figlio e il diritto del minore a rimanere nella propria famiglia, anche nel caso succedesse qualcosa al genitore naturale”.

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