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Fermate dei bus green, strade drenanti e orti sui tetti: il Piano della Città per riutilizzare la pioggia

In totale oltre 15 milioni di investimenti

Fermate del trasporto pubblico green e strade drenanti. Sono solo due dei provvedimenti che la Città di Torino metterà in campo per contrastare gli effetti della siccità dovuti al cambiamento climatico. In totale verranno investiti ben 15 milioni di euro che avranno ricadute anche sul verde pubblico. 

Le azioni più suggestive però sono due. La prima riguarda appunto le fermate dei mezzi pubblici che diventeranno green grazie ai tetti in grado di raccogliere le acque piovane e a pavimentazione drenante. In totale le fermate che verranno coinvolte nel progetto saranno diciotto e saranno pronte entro il 2023, le prime allestite saranno quelle di corso in Principe Oddone e via Cigna. 

La seconda azione invece riguarda il rifacimento della pavimentazione esistente nelle aree del Parco Mennea, nei parcheggi delle vie Martini Mauri e Braccini. Qui verrà inserita una pavimentazione drenante. Spesa prevista oltre due milioni di euro. "Il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori sfide che l'umanità si trova ad affrontare. Dobbiamo agire con urgenza: enormi i rischi di un'inerzia per il Pianeta e le generazioni future", ha spiegato Chiara Foglietta, assessora alle Politiche Ambientali. 

"Quella sul cambiamento climatico è una sfida che ci impone non solo di garantire servizi efficienti oggi, ma anche di lavorare per il futuro affinché l’accesso all'acqua sia sempre assicurato", continua Foglietta, "È importante pertanto definire un approccio circolare per una gestione della risorsa più sostenibile, che consenta di ridurre gli sprechi e ne promuova un uso più razionale finalizzato a contrastare l'incremento dei fabbisogni idrici nei diversi settori: civile, industriale, produzione alimentare".

Un esempio concreto è l'ostello cittadino Open11 dove ieri è stato presentato il nuovo Piano di Azione della Città per la Gestione delle acque, che è stato avviato nel 2019 e che verrà rinnovato ogni 4 anni, e il Piano Strategico. Il tetto dell'edificio è stato trasformato in un orto con erbe che assorbono polveri sottili, ma anche verdure commestibili, panchine ed un sistema idrico mirato al recupero delle acque piovane. Tutti i tetti piatti in città potrebbero essere trasformati in questo modo, hanno spiegato i ricercatori di Smat. 

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