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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Lingotto / Via Giuditta Sidoli, 35

Partite Iva del Piemonte in rivolta: in programma un flash mob davanti all'Agenzia delle entrate

Gli organizzatori: ""Un anno di restrizioni, conti allo sfascio e cartelle esattoriali in arrivo"

Periodo lavorativo difficile per molti questo, in particolare per le partite Iva. Quelle del Piemonte - in concomitanza con la manifestazione in programma a livello nazionale -, mercoledì 17 marzo, alle 13, terranno un flash mob di protesta davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate di via Sidoli 35. Saranno presenti le rappresentanze di PIL-Partite Iva Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite Iva, Movimento Nazionale Italiano, Amici d’Italia. 

Una dura presa di posizione congiunta delle associazioni di lavoratori autonomi che origina dal disagio nato dalle restrizioni governative per contenere la diffusione della pandemia: “Se non possiamo lavorare - spiega Enzo Macrì, fondatore di PIL che rappresenta oltre un migliaio di lavoratori con partita Iva - , perché ci viene impedito, la conseguenza è la diminuzione o la totale mancanza di incassi. Un atto dovuto e di buon senso deve essere almeno lo sconto del debito verso l’Erario in misura pari alle perdite del fatturato degli anni 2020 e 2021: lo Stato deve assumersi la responsabilità delle sue decisioni ”.

Un danno enorme

“Da un anno subiamo solo misure restrittive e chiusure con gravissimo danno alle nostre già precarie attività e condizioni economiche”, aggiunge Beba Pucciatti, presidente di FIPI, associazione che conta oltre 2.600 partite Iva. “A nulla sono servite le elemosine del 2020 a cui sono seguite solo promesse non mantenute – prosegue -. Hanno sospeso i termini di riscossione delle cartelle esattoriali che ripartono tra poco e riprenderanno anche more e sanzioni in un momento economico identico a quello del 2020, aggravato però da mancati incassi”.

Come se non bastasse una situazione che vede aziende in perdita dal 30 al 100%, con il pericolo di chiusura e fallimento per molti: “Si preannuncia l’invio di circa 50 milioni di cartelle esattoriali - sottolineano gli organizzatori -, che andranno a sommarsi a quelle che molte partite Iva hanno già in pagamento rateizzato. Sarà impossibile saldare le rate in corso e le ulteriori cartelle esattoriali, essendo praticamente senza introiti”.

"Chiediamo il congelamento delle cartelle esattoriali"

“Chiediamo il congelamento delle cartelle esattoriali ancora da notificare – aggiungono – Vogliamo che quelle, già in corso di rateazione e rottamazione siano rinegoziate, con sanzioni e interessi ridotti rispetto a quelli attuali, perché è necessario tener conto del periodo che stiamo vivendo, senza dimenticare che nel passaggio del credito, venduto dall’Agenzia delle Entrate agli Enti di riscossione, gli interessi raddoppiano”. Un vero colpo di grazia, “alla faccia della tutela del commercio di quartiere, delle piccole e medie aziende, sbandierata a ogni campagna elettorale”.

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