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Torino, 4.760 medici rischiano di essere sospesi dalla professione perché non hanno la PEC. Guido Giustetto: “Un’assurdità”

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino specifica che circa 2.400 degli iscritti inadempienti sono medici con meno di 60 anni e dunque sicuramente ancora nel pieno dell’attività e quindi impegnati nell’affrontare l’emergenza Covid

Nei giorni scorsi l’Ordine dei Medici di Torino ha inviato una lettera ai 4.760 iscritti che risultano ancora sprovvisti di Posta elettronica certificata o che, se ne sono titolari, non l’hanno mai comunicata all’Ordine. Le lettere contengono l’invito a dotarsi entro il 30 maggio di una Pec personale, come previsto dagli obblighi di legge per tutti gli iscritti agli albi professionali. 

Non si tratta soltanto di una formalità, come spiega lo stesso ordine: i medici che non hanno la casella di posta elettronica rischiano la sospensione dalla professione secondo quanto previsto dal decreto Semplificazioni approvato lo scorso anno (e convertito a settembre nella legge 120 del 2020). Come puntualizza l’ordine dei medici torinesi “Il decreto dispone la ‘diffida ad adempiere, entro trenta giorni’ e successivamente e automaticamente ‘la sospensione dal relativo albo’ per i professionisti che non comunicano la propria Pec all’Ordine di appartenenza. Non solo: la norma prevede la possibilità ‘di scioglimento e di commissariamento’ per gli Ordini che non attueranno questa disposizione”.

Dunque per gli iscritti che entro il 30 maggio non si doteranno di Pec scatterà la diffida e, in caso di ulteriore inadempienza, partirà l’iter di sospensione. Una disposizione che Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, commenta così: “Ci sembra veramente un’assurdità, che rischia di creare un grave danno per il sistema sanitario, anche perché circa 2.400 degli iscritti inadempienti sono medici con meno di 60 anni e dunque sicuramente ancora nel pieno dell’attività. Ci chiediamo davvero perché il Governo non abbia ascoltato la richiesta di rinvio fatta della Federazione degli Ordini dei Medici e se, in un momento simile, sia davvero questa la priorità per i medici e per i professionisti che operano nella sanità, che da più di un anno sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza Covid e adesso sono impegnati per garantire la campagna di vaccinazione”.

In ogni caso, l’obiettivo dell’Ordine è evitare che si arrivi a provvedimenti di sospensione per questa motivazione. Gli uffici torinesi si stanno adoperando per facilitare il più possibile gli aspetti procedurali.  
 

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