Il Maria Vittoria è al collasso, l'appello dei medici: "Fate in fretta il nuovo ospedale"
Nel fine settimana il pronto soccorso è andato in difficoltà, con pazienti costretti a passare ore su una barella in attesa di ricovero
"Fate in fretta a fare il nuovo ospedale", in sostanza è questo l'appello che i medici del Maria Vittoria e dell'Amedeo di Savoia rivolgono alle istituzioni. E lo fanno il giorno dopo il fine settimana più difficile per il complesso ospedaliero: da venerdì infatti il pronto soccorso è stato preso d'assalto a causa del picco influenzale e ben 35 persone sono rimaste in attesa di ricovero.
La paura dunque è che l'ospedale Maria Vittoria e l'Amedeo di Savoia possano non reggere ancora per molto tempo. A dirlo sono i direttori delle strutture complesse dei due ospedali che si sono costituiti in un Comitato che guarda con speranza al nuovo ospedale che nell'ipotesi di Comune di Torino e Regione Piemonte dovrebbe sorgere dove ora c'è il luna park della Pellerina.
"Il nostro obiettivo è quello di facilitare la realizzazione del nuovo ospedale, facilitare i tempi ed evitare il rischio che l'ospedale prima o poi non riesca più ad assolvere la propria funzione", spiega il dottor Emilpaolo Manno, presidente del neo costituito Comitato, "La situazione di tutti i pronti soccorsi è critica, ma quella del Maria Vittoria è difficilissima perché il numero di posti letto sui quali poggia la medicina per intensità di cure è contenuto e non è espandibile".
A certificare questa crisi ci sono i numeri: nel 2019 (ultimo anno pre-covid) i passaggi al pronto soccorso del Maria Vittoria sono stati 83.700; quest'anno 72.500. A fronte di 338 posti letto ordinari e 45 di day hospital.
"Il nuovo ospedale serve a partire da ieri", spiega la direttrice generale del Maria Vittoria, Marilena Avanzato, "Noi vogliamo accendere un faro sulla situazione dell'ospedale. È necessario questo ospedale e il personale sanitario è incomiabile perché supplisce alle carenze strutturali dando il massimo in termini di umanizzazione. Ci spiace che i cittadini patiscano disagi che non dipendono da noi, ma che sono il risultato di un ospedale che dal punto di vista strutturale non è più al passo con i tempi".
Il Maria Vittoria è stato costruito nel 1897, mentre l'Amedeo di Savoia nel 1900 e si tratta di due strutture che oggi non sono più adatte alla medicina moderna. Si pensi solo al fatto che per passare da un reparto all'altro si deve in alcuni casi oltrepassare il cortile. "La costruzione del nuovo ospedale deve essere il più tempestiva possibile, il più rapida possibile. Quello che noi chiediamo è che nel momento in cui si identifica un'area possibile che poi non si perda troppo tempo in discussioni più filosofiche che sostanziali, ma che si vada all'obiettivo", conclude il dottor Emilpaolo Manno.
Insomma, il nuovo Comitato dei medici non entra nel merito del dove si farà il nuovo ospedale - tranne che per l'ex area Thyssen che non viene giudicata adatta - ma chiede che le cose siano fatte in fretta perché "non c'è più tempo da perdere".