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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Piemonte, entro febbraio arriva Novavax: il vaccino che convince anche i più scettici

Ma poco ancora si sa su quantitativi e modalità di erogazione. Magliano (Moderati): "Situazione preoccupante"

Il nuovo vaccino Novavax potrebbe arrivare in Piemonte entro la fine del mese di febbraio. Si tratta di un siero proteico, più simile a quello utilizzato per altre infezioni virali come la meningite, la pertosse o l'herpes, che potrebbe vincere le resistenze di chi ancora non si è vaccinato.

Tutto ancora da definire

Approvato dall'Aifa lo scorso dicembre, il nuovo vaccino - che in doppia dose sembrerebbe fornire una protezione contro il covid del 90% - è atteso anche nella nostra regione, come conferma l'assessore alla Sanità Luigi Icardi:  "Il nuovo vaccino Novavax potrebbe arrivare in Piemonte entro il mese di febbraio, secondo quanto ci ha comunicato la struttura commissariale romana e potrebbe trovare il consenso anche da parte di coloro che non si sono ancora vaccinati. Le quantità non sono ancora state definite con esattezza - ha aggiunto - , e neppure le fasce di popolazione destinataria. La somministrazione di tali vaccini avverrà presso i nostri hub vaccinali, istituiti nelle Aziende attualmente attive o in stand by e che sono attivabili in 24 ore, se necessario. Per quanto attiene alle modalità di accesso alla vaccinazione, quali preadesione o prenotazione  - conclude Icardi - saranno valutate in base al numero di dosi che saranno rese disponibili e ai soggetti destinatari”.

Magliano: "La regia dovrebbe essere unica per tutte le regioni"

Ma le parole dell'assessore non rassicurano il consigliere dei Moderati, Silvio Magliano, preoccupato per la situazione di insicurezza che vige in Piemonte. Mentre in Lombardia sono già state rese note le modalità di distribuzione, per ciò che riguarda la nostra regione si sa ancora poco:

"Mancano nove giorni all'arrivo del Novavax e la Giunta Cirio rivela di non avere ancora ricevuto, dalla Struttura Commissariale, indicazioni né sui quantitativi disponibili, né sulla popolazione target, né sulle modalità di erogazione. Una situazione gravissima. A maggior ragione considerando che, nel frattempo, la Regione Lombardia ha già reso noto il proprio criterio di somministrazione. Questa gestione a macchia di leopardo - aggiunge Magliano -, questa Italia a tante velocità quante sono le nostre Regioni proprio non ci convince. Il problema rappresentato da quella rilevante percentuale di popolazione che ha scelto di non vaccinarsi è trasversale e non ha confini regionali. La regia dovrebbe essere unica e la tempistica delle informazioni dovrebbe essere la stessa per tutti.

E conclude: "Ci auguriamo davvero che sia garantita alla popolazione la possibilità di scegliere il Novavax. Manca poco più di una settimana alla disponibilità del nuovo vaccino e sarebbe assurdo sprecare una simile occasione per convincere una parte almeno di quei cittadini che finora, per comprensibile paura o molto meno comprensibile rifiuto ideologico, non si sono ancora vaccinati. La Giunta faccia sentire la propria voce per avere quanto prima i dati necessari".

Come funziona Novavax

Il Novavax è un vaccino a base di proteine ricombinanti anti-covid, che contiene minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike, che si trova sulla superficie del virus Sars-CoV-2, la quale, mediante tecniche di ingegneria genetica, viene purificata. Le Spike vengono assemblate in nanoparticelle riproducendo la struttura del virus senza però la capacità di replicare o causare la malattia; il siero contiene anche un adiuvante, la saponina, una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie indotte dal prodotto.

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