rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Vanchiglia / Piazza Santa Giulia

Mala movida, la ricetta di Casacci non convince Arci: "Problema da risolvere senza scorciatoie"

Intanto dal Comune l'annuncio di un inasprimento delle sanzioni

"La proposta di Casacci ha il merito di aprire il dibattito, ma non credo che possa risolvere il problema della movida", a dirlo è Andrea Polacchi, presidente di Arci Torino, che poi aggiunge, "Non mi convince molto l'idea paternalistica di spostare i giovani dentro un'area e rinchiuderli lì. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". 

Così Arci, con la sua rete di 75 centri culturali sparsi per il territorio cittadino, dice la sua su uno dei temi più caldi del dibattito pubblico torinese. "Nei confronti di Casacci c'è stima e amicizia, e siamo pronti a sederci a un tavolo insieme a lui e alla Città per discutere delle possibili soluzioni al problema". 

Sì, problema, perché di questo si deve parlare soprattutto nel momento in cui non viene garantito il diritto al riposo della popolazione in zone come Vanchiglia, Borgo Rossini e San Salvario: "Sono d'accordo con lui rispetto al fatto che le persone devono avere il diritto a divertirsi, ma anche quello a poter dormire. Ci tengo a sottolinearlo perché quando si parla di movida sembra esserci una dicotomia tra due schieramenti". 

Cosa fare per andare oltre la logica degli schieramenti? "Non mi convince molto l'idea paternalistica di spostare i giovani dentro un'area e rinchiuderli lì. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Non credo che si risolva il problema in questo modo, anzi, credo che a un problema come questo si debbano trovare soluzioni complesse e non scorciatoie". 

Quali potrebbero essere le soluzioni? "Serve programmare gli indirizzi culturali della città: riqualificare i luoghi per aprire nuovi spazi culturali, ma soprattutto investire e sostenere quelli già esistenti. Il problema lo si rivolve con più cultura. Negli anni 90' non si è mai parlato di problema movida perché c'erano tantissimi club e circoli sparsi per la città che offrivano divertimento abbinato a un'offerta culturale". 

Ampliare l'offerta di spazi culturali per decongestionare le aree più critiche. Il concetto è semplice, se ci sono più spazi che organizzano concerti, spettacoli, esibizioni e sono diffusi sulla città, è maggiore la possibilità che la gente non si concentri sempre e solo negli stessi posti: "Il problema si può risolvere sostenendo i tantissimi spazi culturali di questa città. Solo in questo modo si riesce a decongestionare alcune zone. Si deve dare protagonismo ai giovani in modo che loro possano aprire spazi culturali". 

Come farlo? "Queste realtà vanno sostenute, sopratutto dopo la pandemia. Spesso hanno utenze altissime, affitti altissimi, hanno necessità di ristrutturare. Si deve investire nella rete del trasporto notturno perché se ci si vuole spostare si deve avere una rete di trasporto notturno che funzioni. Lavorare sui contributi, finanziare le direzioni artistiche". Queste secondo Polacchi sono le priorità da mettere in campo. 

Dal Comune 

Intanto il Comune ha annunciato una stretta sulla mala movida: "Valuteremo l'esigenza di inasprire le sanzioni per i locali che sono recidivi nelle ripetute violazioni delle prescrizioni di carattere sanitario e di disturbo della quiete pubblica", ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo. 

Maggior presidio del territorio da parte delle forze dell'ordine e stretta sui furbetti della mala movida dunque: "A tutela della maggioranza dei locali che rispetta le regole. Alcuni imprenditori rischiano di venir penalizzati da chi si comporta male", ha continuato il sindaco. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mala movida, la ricetta di Casacci non convince Arci: "Problema da risolvere senza scorciatoie"

TorinoToday è in caricamento