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Il Torino e il calcio italiano dicono addio all'ex mister: è morto Sinisa Mihajlovic

Aveva solamente 53 anni

Sinisa Mihajlovic è morto. La notizia è stata diramata poco fa, venerdì 16 dicembre 2022, attraverso una nota diffusa dalla famiglia. 

La morte, a soli 53 anni, in una clinica di Roma. 

A inizio settimana, quando anche Vialli annunciò l'inizio di un nuovo stop a causa della malattia, si era sparsa la voce della sua morte, subito negata.  

Questo il comunicato della famiglia: "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel.dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Professor Alessandro Rambaldi, e il Dottor Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato".

La carriera di "Miha"

I primi passi del "Miha" calciatore furono in Jugoslavia, essendo nato a Vukovar e cresciuto a Borovo. La Vojvodina fu il trampolino di lancio per l'avventura nella Stella Rossa Belgrado: nel 1990 vinse la Coppa dei Campioni, a Bari, contro l'Olympique Marsiglia.

Nel 1992 inizia quella grande storia d'amore con l'Italia: Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Con 69 gol fatti, 55 assist e 455 partite. E vinse tutto: tre titoli jugoslavi con Vojvodina (uno) e Stella Rossa (due). Poi i due scudetti con Lazio e Inter; le quattro Coppe Italia con Lazio e Inter;  le tre Supercoppe italiane sempre con Lazio e Inter. Nel suo palmares anche una Intercontinentale con la Stella Rossa Belgrado; una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea con la Lazio.

Un allenatore grintoso e vincente

Dopo aver iniziato come vice di Mancini all'Inter, ecco la prima avventura da tecnico: proprio a Bologna. Poi Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona (meno di 10 giorni a causa del cambio di presidente), la nazionale Serba e, infine, di nuovo Bologna, dove è stato esonerato lo scorso 6 settembre 2022. 

Al Toro arrivò nel 2016 e venne esonerato nel gennaio 2018, sostituito poi da Walter Mazzarri. 

Il ricordo del Toro

"Sinisa, persino oltre ai gol, ai record e alle vittorie, è stato uno straordinario protagonista nella storia del calcio italiano e internazionale. Dapprima come calciatore, poi come allenatore, lascia una traccia indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e quindi di apprezzarlo. Impossibile non volergli bene: era un grande combattente dal carattere forte e deciso, ma con un cuore buono e generoso come pochi.

Il Toro piange un amico, il calcio e lo sport perdono un professionista schietto e leale, appassionato e coraggioso, qualità che ha sempre espresso in ogni sua iniziativa, in campo e fuori, sino all’ultimo.

Ciao Sinisa. Ci mancherai tantissimo", lo ricorda così tutto il Torino. 

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