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Morto Piero Angela, aveva 93 anni

Celebre divulgatore scientifico televisivo torinese

Nella notte di oggi, sabato 13 agosto 2022, è morto Piero Angela, torinese celebre divulgatore scientifico di Rai 1 ideatore delle trasmissioni Quark e SuperQuark. Aveva 93 anni e si trovava a Roma. Nato a Torino il 22 dicembre 1928, aveva da poco celebrato i suoi 70 anni in Rai. Volto rassicurante e grande conoscitore delle bellezze d'Italia con i suoi programmi ha portato la cultura, tramite il piccolo schermo, nelle case di milioni di italiani. Il figlio, Alberto, ha seguito le sue orme e che ha confermato il decesso con un post su Instagram, tre sole parole: "Buon viaggio papà". Qui il suo messaggio d'addio ai telespettatori. Diversi i torinesi che lo stanno ricordando in queste ore. I funerali si terranno in forma civile a Roma la mattina di martedì 16. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha proclamato il lutto cittadino per quel giorno.

Chi era Piero Angela: il grande divulgatore

Angela è nato a Torino il 22 dicembre 1928, suo padre Carlo è stato nominato Giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi cittadini ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Fin da giovane coltiva la passione per l'arte, la musica, la scienza. Eternamente curioso, la sua mente scorreva le parole di libri per scoprire le meraviglie del mondo. 

Il suo primo lavoro nell'ambito giornalistico è con il Giornale Radio, poi nel 1954 con l'avvento della televisione, passò al telegiornale e poi iniziò il suo sodalizio con la Rai prima come corrispondente da Parigi e poi come conduttore, nel 1968, della prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13:30. Negli anni '70 inizia la sua carriera come divulgatore scientifico prima con 'Destinazione uomo' e poi nel 1980 con Quark, diventato poi SuperQuark. La sua carriera è costellata di grandi successi: Il pianeta dei dinosauri, 'Viaggio nel cosmo' e 'Ulisse - il piacere della scoperta'.

La vita privata di Piero Angela

Quello con la moglie Margherita Pastore è stato un grande e immenso amore. Quando i due si sono incontrati avevano rispettivamente lui 24 e lei 18 anni. Pastore era una ballerina classica della Scala di Milano e tra i due fin dal primo istante scattò qualcosa, lo stesso Angela dichiarò: "Ho avuto un colpo di fulmine, ma è accaduto in un’epoca nella quale ci si dava ancora del lei. L’ho conosciuta alla festa di un’amica, lei aveva 18 anni e io 24, mi sono messo a suonare il pianoforte e ci siamo innamorati”.

La coppia è convolata a nozze nel 1955, hanno avuto due figli, Alberto e Christine. Se sul primo sappiamo molto, almeno della carriera lavorativa, sulla seconda le informazioni sono molto poche. Dal primogenito ha avuto tre nipoti: Edoardo, Alessandro e Riccardo.

Durante un'intervista, Angela sulla moglie dichiarò: "Ho avuto da lei la possibilità di fare delle cose che da solo non avrei potuto fare perché mi ha incoraggiato e criticato". Solo parole d'ammirazione e di amore si sono scambiati nel corso della vita, ben 65 anni di matrimonio. Pastore abbandonò la danza e quando Angela si dovette trasferire a Parigi, come corrispondente, lei lo seguì, infatti Alberto è nato a Parigi nel 1962. Proprio sull'abbandono della carriera da ballerina della moglie Angela lo scorso anno dichiarò: "Ho ancora un senso di colpa per avere interrotto, per seguirmi, la sua carriera nel mondo della musica nel quale era una giovane promessa. Però lei mi ha sempre detto di essere stata felice. Ancora oggi abbiamo, l'uno verso l'altra, molto amore e rispetto e tolleranza".

Piero Angela, alcune curiosità sul conduttore

Pur non avendo mai conseguito una laurea, gli sono state conferite per ben otto honoris causa. Nel 2018 poi è stato insignito del titolo 'Torinese dell'anno' per l'anno precedente, per aver da sempre "rappresentato lo stile torinese dell’impegno e della passione per il lavoro (…) attraverso un linguaggio accurato ma comprensibile e soluzioni innovative di comunicazione che hanno rivoluzionato il mondo della divulgazione scientifica".

Era un eccellente pianista, suonava il piano forte dall'età di sette anni e prima di diventare un giornalista full time si esibiva nei jazz club di Torino. 

Suo figlio Alberto non lo ha mai chiamato papà sul posto di lavoro, fu proprio il divulgatore scientifico a chiedere al figlio di chiamarlo per nome: "Gliel’ho chiesto io di chiamarmi Piero, mi piace avere un rapporto di lavoro".

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